La cucina punta su chef rifugiati, per “cambiare lo sguardo sui migranti”

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Una storia di cucina diversa dalle solite: due imprenditori parigini decidono di puntare su un team di chef rifugiati, per “cambiare lo sguardo sui migranti e valorizzare il bagaglio culturale che portano, le loro competenze e la loro cucina autentica e sconosciuta”.

La loro idea nasce dalla necessità di scoprire i sapori e le cucine del mondo. È così che prende vita Les Cuistots Migrateurs : Louis Jacquot e Sebastien Prunier hanno proposto, qualche mese fa nella città di Parigi, il primo servizio di catering che impiega rifugiati.

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«Cambiare lo sguardo sui migranti e valorizzare il bagaglio culturale che portano, le loro competenze e la cucina autentica e sconosciuta». Come racconta Prunier: «insieme ad associazioni come SInga, abbiamo formato un ‘équipe di chef incredibili. Con loro abbiamo creato un catalogo di più di 100 ricette inedite e autentiche».

Al momento lo staff di Les Cuistots Migrateurs si compone da 6 chef provenienti da Siria, Cecenia, Iran, India ed Etiopia. «Vuole dimenticare il discorso abituale che riduce i rifugiati allo status di vittime, a una successione di cifre o ancor peggio a una minaccia. – dichiarano Les Cuistots Migrateurs – Sono dei vicini, della gente come noi con una storia, una famiglia, dei sogni e che cercano di ricostruire la loro vite dopo quello che hanno passato. Nei loro bagagli non ci sono solo delle cucine e delle ricette da condividere ma anche delle competenze e dei savoir-faire da valorizzare. “

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