La frattura alla vertebra che non sapevo di avere” / “Se fossi il colpevole…
Nella puntata di Quarto Grado di ieri, Sebastiano Visentin, marito di Liliana Resinovich, si confronta sulle ultime perizie riguardanti una presunta frattura vertebrale alla moglie. Si discute su un presunto incidente sotto un camion anni prima e su presunte contraddizioni nel suo racconto. Gabriella, amica di Liliana, tiene un diario delle contraddizioni. Sebastiano si difende dalle accuse di ostacolare le indagini e si sofferma su dettagli come il video della GoPro e il cordino trovato. Il mistero attorno alla morte di Liliana Resinovich si infittisce, con dichiarazioni contrastanti e interrogativi ancora senza risposta.
La vicenda di Liliana Resinovich e Sebastiano Visentin raccontata su Quarto Grado
Nella puntata di ieri di Quarto Grado è tornato ospite in studio Sebastiano Visentin, il marito di Liliana Resinovich. Si discute di una presunta frattura alla vertebra al collo di Lily, la quale è emersa dall’ultima perizia sul cadavere della donna. Sebastiano dichiara di non ricordare nulla riguardo a questa frattura, ma ricorda un incidente precedente in cui erano coinvolti sotto un camion. Liliana aveva subito una frattura al piede in quell’occasione. Tuttavia, non si era mai lamentata del collo.
Gabriella Marano, consulente della famiglia di Liliana, accusa Sebastiano di trovare sempre giustificazioni anziché cercare la verità. Ricorda le ricerche di divorzio di Lily, su cui Sebastiano spiega di aver avuto informazioni tramite un’amica intenzionata a divorziare. Quarto Grado ha trasmesso un servizio con Gabriella, che annota le presunte contraddizioni nel racconto di Sebastiano.
Marano sostiene che Sebastiano abbia ostacolato le indagini fin dall’inizio della scomparsa di Liliana, non consegnando il numero di Sterpin. Sebastiano si difende dicendo di non sapere della scomparsa di Liliana e di non aver ricevuto richiesta degli inquirenti per quel numero. Si discute anche dell’incidente al bosco delle fragole e delle chiamate ricevute da Liliana il giorno della scomparsa.
Infine, Sebastiano affronta le questioni legate alla Go Pro e al cordino trovato a casa. Sostiene di non aver nulla da nascondere, altrimenti avrebbe gettato il cordino. Si mostrava disponibile alla polizia e si difende dalle accuse di nascondere prove.
La controversia su Liliana Resinovich: le testimonianze contrastanti
Nel corso dell’ultima puntata di Quarto Grado, si è discusso della morte di Liliana Resinovich e delle ambiguità emerse durante le indagini. Sebastiano Visentin, marito della vittima, è tornato in studio per affrontare le accuse mosse dalla consulente della famiglia di Liliana, Gabriella Marano. Quest’ultima ha evidenziato delle contraddizioni nel racconto di Visentin, sottolineando la mancanza di collaborazione e trasparenza da parte sua.
Durante il confronto, Visentin ha dichiarato di non ricordare alcuni dettagli riguardanti un presunto incidente di alcuni anni prima, che secondo la perizia potrebbe essere collegato alla frattura alla vertebra accusata da Liliana. Inoltre, sono emersi dubbi sulla gestione della scomparsa di Liliana da parte di Visentin, il quale ha difeso le proprie azioni sostenendo di non aver avuto cattive intenzioni.
Le testimonianze contrastanti tra Visentin e Marano hanno portato alla luce ulteriori interrogativi sulla vicenda. È emersa la questione del numero di telefono di Sterpin, non consegnato da Visentin alle autorità, e delle presunte anomalie legate alla GoPro e al cordino rinvenuto durante le perquisizioni. La mancanza di chiarezza e coerenza nelle dichiarazioni di Visentin ha generato ulteriori dubbi sulle circostanze che hanno portato alla morte di Liliana Resinovich.
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