La lista aggiornata (2023) dei club più ricchi d’Europa

La lista aggiornata (2023) dei club più ricchi d’Europa

La Football Money League, come ogni anno, ha rilasciato la classifica per quanto riguarda i ricavi del calcio mondiale, delineando una graduatoria per quanto riguarda le prime 30 posizioni. Balzano all’occhio due dati evidenti: il primo è che tutti e trenta sono europei, nessun club fuori dal continente riesce ad emergere. Il secondo aspetto riguarda il fatto che oltre metà di questa lista è formata da squadre che militano in Premier League.

A dominare la classifica è il Manchester City, che bissa il primato dello scorso anno, con 731 milioni di ricavi. In seconda posizione si trova una delle tre compagini spagnole presenti in lizza, il Real Madrid: i blancos possono contare su un introito pari a 713.8 milioni di euro. Il gradino più basso del podio è conquistato dal Liverpool: nonostante la disastrosa stagione attuale in Premier League, i Reds di Jurgen Klopp ottengono ricavi pari a 701.7 milioni di euro. In quarta posizione si trova il Manchester United, forte di oltre 680 milioni di guadagno.

Il Paris Saint-Germain è la punta di diamante della Francia nonché unico club del paese incluso in questa lista. Le scommesse sugli incontri di Ligue 1 delineano la compagine di Messi e Mbappé come una tra le favorite per la vittoria del campionato, più arduo è però replicare lo stesso successo nelle competizioni europee. La squadra della capitale francese insegue da diverse edizioni il sogno Champions League, trofeo mai vinto dai parigini fino ad ora. In sesta posizione si trova il Bayern Monaco: il club tedesco può contare su introiti pari a 653.6 milioni ed è ai vertici di Bundesliga da oltre un decennio, conquistando inoltre sempre ottimi piazzamenti anche nella massima competizione europea.

Al settimo posto si colloca il Barcellona, con un fatturato che supera i 638 milioni di euro. Segue il Chelsea in ottava posizione, con 568.3 milioni di ricavi. Anche nona e decima posizione sono appannaggio di club di Premier League: rispettivamente Tottenham (con 523 milioni) e Arsenal (con 433.5 milioni).

Per incontrare la prima compagine italiana è necessario scendere fino all’undicesima posizione: l’uscita dei club di Serie A dalla top10 del calcio mondiale in quanto a introiti racconta molto della situazione vissuta dal campionato nostrano, povero di talenti ma soprattutto di investimenti. Profetiche in tal senso sono state le parole di Paolo Scaroni, attuale presidente del Milan. Ad inizio campionato sottolineò come il massimo campionato italiano si possa considerare come una Serie B in Europa. I campionati esteri, infatti, hanno ormai superato di molto la cifra investita se paragonata a quanto messo sul piatto delle compagini italiane. Il gap diventa ancora più evidente se si va a guardare le questioni inerenti agli stadi di proprietà: ormai prassi in campionati come la Premier League e ancora oasi nel deserto per ciò che concerne il panorama italiano. La classifica dei guadagni parla chiaro: i bianconeri restano la prima compagine italiana e hanno un guadagno di poco superiore ai 400 milioni, quasi doppiando il fatturato del Milan, fermo alla sedicesima posizione (264.9 milioni). L’Inter si colloca invece in una posizione intermedia, con un guadagno di 308.4 milioni di euro. Sommando gli introiti delle due compagini milanesi non si arriva nemmeno lontanamente a raggiungere il guadagno del Manchester City.

Desta stupore, inoltre, il fatto che nella lista dei club più ricchi appaiono compagini di Premier League ben lontane dalle vette del campionato: West Ham e Leicester City, pur essendo ben oltre la decima posizione nel campionato inglese, sono rispettivamente al quindicesimo e al diciassettesimo posto per quanto riguarda il fatturato. La cifra guadagnata dagli Hammers è pari a 301.2 milioni di euro mentre quella delle Foxes è di poco superiore ai 250 milioni. Questi valori sembrano rispecchiare quanto affermato da ormai più parti, passando da Adriano Galliani ad Andrea Agnelli, che ribadiscono come la Superlega esista già nei fatti e prenda i connotati della Premier League. Il divario economico è enorme ed è stato comprovato in modo particolare dall’ultima sessione di mercato invernale. Sommando le spese di tutte le compagini del massimo campionato inglese si arriva ad oltre 2 miliardi di euro. Una cifra enorme che va a superare quanto speso da Serie A, Liga, Bundesliga e Ligue 1, tutti gli altri principali campionati italiani.

Inoltre, stando alle ultime rivelazioni, la Premier League rappresenta l’unico torneo che ha visto accrescere i propri introiti anche in termini di valore dei diritti televisivi. A questo si aggiungono i guadagni derivanti dagli stadi di proprietà, che nel massimo campionato inglese sono una prassi per la maggior parte dei club.

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