La mamma di Antonella Multari teme di ritrovarsi Luca Delfino in casa

La mamma di Antonella Multari teme di ritrovarsi Luca Delfino in casa

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La madre di Antonella Multari, signora Rosa, è apparsa stamane a Storie Italiane per parlare della tragica morte della figlia per mano di Luca Delfino. Ha raccontato di come teme che l’assassino possa entrare in casa sua, proprio come è accaduto con suo figlio. Luca Delfino avrebbe minacciato la signora Rosa dicendole che avrebbe pagato per la relazione che sua figlia aveva con lui, che non sarebbe andata avanti a causa sua. La donna è arrabbiata per il fatto che, nonostante abbiano segnalato a carabinieri la presenza di Luca Delfino, nulla è stato fatto per proteggerli.

Anche la sorella di Santa Scorese è intervenuta a Storie Italiane, raccontando la vicenda della sorella uccisa e dello stalker che è stato assolto. La donna ha espresso la sua frustrazione per il fatto che l’aggressore sia stato rilasciato in attesa di essere collocato in una struttura adatta, mentre lei e la comunità vivono nell’ansia. Ha denunciato le difficoltà nel far valere i propri diritti e ha sottolineato la mancanza di giustizia nel caso della sorella.

La madre di Antonella Multari ha ribadito la sua delusione per il sistema giudiziario, che ha condannato Luca Delfino a una multa di 80 euro per le minacce ricevute, poco prima che uccidesse sua figlia, senza una vera condanna penale. Anche il caso di Alice Scagni, uccisa dal fratello Alberto, è stato affrontato a Storie Italiane come esempio di situazioni tragiche e sottovalutate.

La famiglia di Alice ha denunciato le mancanze del sistema in risposta alle segnalazioni di disturbi mentali del fratello, che hanno portato alla tragedia. Hanno raccontato di essere stati ignorati dalle autorità e accusati di non aver fatto abbastanza, nonostante le numerose segnalazioni e richieste di aiuto.

Le storie di Antonella Multari, Santa Scorese e Alice Scagni sono solo alcuni esempi dei casi di violenza e stalking che spesso vengono trascurati e sottovalutati. Le famiglie coinvolte hanno sottolineato la necessità di un sistema giudiziario più efficace e sensibile alle vittime, che non lasci impuniti i responsabili di crimini così gravi. La lotta per la giustizia e la prevenzione della violenza deve essere una priorità per la società.

Infine, la sorella di Santa Scorese ha criticato il tribunale per non aver preso sul serio le segnalazioni precedenti all’omicidio della sorella e per non aver agito tempestivamente per proteggerla. Ha evidenziato l’importanza di ascoltare e credere alle vittime di stalking e violenza, per evitare altre tragedie simili.

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