La più giovane vittima dei fascisti: Anna Pardini, uccisa il 12 agosto 1944
Sant’Anna di Stazzema è un piccolo paesino situato vicino a Lucca, che porta con sé un pesante fardello della storia. Nella piazza principale, intitolata ad Anna Pardini, una lapide ricorda il tragico destino della giovane Anna e di tanti altri bambini il 12 agosto 1944 durante la guerra.
Anna Pardini aveva solo 20 giorni quando la sua vita fu spezzata dai nazisti, insieme a quella della sua madre Bruna, una delle sue quattro sorelle, Maria, e altri 20 cittadini. L’eccidio di Sant’Anna di Stazzema è una delle pagine più oscure della Seconda Guerra Mondiale in Italia, dove le truppe naziste sterminarono 560 civili, incluse 130 bambini, in quel tragico giorno.
Una delle sopravvissute all’eccidio di Sant’Anna di Stazzema è Adele, una delle sorelle di Anna, che aveva solo 4 anni al momento degli eventi. Racconta di come i nazisti li portarono vicino a un muro per fucilarli mentre facevano colazione quel giorno di agosto. Grazie a una botola aperta dalla caduta della madre e della piccola Anna, lei e le sue sorelle sopravvissero, ma dovettero fuggire mentre i soldati appiccarono il fuoco ovunque.
Durante la fuga, le bambine furono raggiunte da altri spari, e Maria morì per le ferite il 19 settembre. Cesira Pardini, la sorella maggiore, ricevette la medaglia d’oro al merito civile per aver salvato le sue sorelle e un bimbo di un anno, Paolo Lencioni.
Simone Caponera, responsabile dei servizi museali del Museo storico della Resistenza di Sant’Anna, spiega che è stata una vera e propria operazione anti partigiana, una strategia terroristica per spezzare i legami tra civili e partigiani. Sant’Anna di Stazzema è stata una delle stragi che ha portato a oltre 3600 vittime tra la Toscana e l’Emilia-Romagna tra l’estate e l’autunno del 1944.
Lungo il sentiero che porta a Sant’Anna di Stazzema, si trova l’opera d’arte “Anna (monumento all’attenzione)” di Gianni Moretti, che rende omaggio alla piccola Anna. Migliaia di cardi dorati sono stati piantati nel terreno, ciascuno simboleggia i giorni che Anna avrebbe potuto vivere se non fosse stata vittima della barbarie nazista.