La salicoltura marina: pratica agricola a Margherita di Savoia, Puglia

La salicoltura marina: pratica agricola a Margherita di Savoia, Puglia

Margherita di Savoia (BAT) (ITALPRESS) – Filippo Schiavone, componente della Giunta nazionale di Confagricoltura, ha annunciato che si sta lavorando alla definizione di una proposta di legge che fissi i criteri normativi per assimilare la salicoltura marina all’attività agricola. Il dialogo avviato con il Governo a Roma procede in questa direzione, come emerso durante la seconda tappa del progetto “L’agricoltura coltiva il sale” a Margherita di Savoia (BT). Questo progetto, curato da Confagricoltura in collaborazione con le saline marine italiane, mira a riconoscere la coltivazione del sale marino come un’attività agricola attraverso una normativa specifica.

Tra le società coinvolte nel progetto vi sono le Saline di mare italiane come Atisale Spa in Puglia e Sardegna, Sosalt Spa e Isola Longa in Sicilia, Saline Ingegegnere Luigi Conti Vecchi in Sardegna e il Parco della Salina di Cervia in Emilia-Romagna. Oltre a queste società, partecipano come sostenitori le saline di Trapani Oro di Sicilia, Ettore e Infersa e Isola di Calcara. Durante l’evento in Puglia, numerose istituzioni hanno condiviso gli obiettivi del progetto e auspicato un coinvolgimento attivo da parte delle Regioni interessate. Secondo Luca Lazzàro, presidente di Confagricoltura Puglia, la presenza del mondo politico e delle istituzioni conferma l’importanza del progetto e si auspica un maggiore ruolo della Puglia in questa iniziativa.

Anche Gianluca Nardone, direttore assessorato all’Agricoltura della Puglia, ha sottolineato le potenzialità del progetto a livello nazionale e la possibilità di valorizzare le saline attraverso il PSR. La salina di Margherita di Savoia, la più grande d’Europa con 4.500 ettari e 500.000 tonnellate di sale prodotte annualmente, è considerata una Riserva nazionale naturale e rappresenta un esempio di innovazione nel processo di produzione. La salicoltura marina, ha evidenziato Ciro Zeno, capo progetto, è simile a quella agricola per vari aspetti, come l’uso del suolo e dell’acqua, la ciclicità della produzione legata alla natura e alle stagioni, la dipendenza dalle condizioni climatiche e il lavoro umano.

Oltre agli aspetti pratici, l’attività di salicoltura marina contribuisce alla salvaguardia dell’ecosistema e della biodiversità, definendo i territori rurali e valorizzando il turismo. In Italia sono presenti oltre 10.000 ettari di saline marine, con una produzione annua di 1,2 milioni di tonnellate di sale, che rappresentano circa il 30% della produzione totale, per un valore di oltre 60 milioni di euro.

La collaborazione tra Confagricoltura e le saline italiane è di fondamentale importanza per garantire lo sviluppo sostenibile dell’attività salicola e il riconoscimento della sua importanza a livello nazionale.

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