La strage di Nuoro: segnali inequivocabili ignorati

La strage di Nuoro: segnali inequivocabili ignorati

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Una tragedia ha colpito Nuoro, con un uomo che ha ucciso la moglie, la figlia e ferito i figli più piccoli, il vicino di casa e la madre prima di suicidarsi. L’operaio forestale Roberto Gleboni ha compiuto l’omicidio dopo la separazione dalla moglie, secondo alcune fonti a causa di litigi. Esperti come Roberta Bruzzone suggeriscono che potrebbe essere stato un caso di eliminazione delle persone rilevanti nella sua vita a seguito di un fallimento personale o familiare. Gleboni ha dimostrato un aumento di aggressività, secondo la criminologa, che avrebbe potuto essere un segnale di quello che sarebbe successo.

Tragedia a Nuoro: analisi psicologica del pluriassassino Roberto Gleboni

Una terribile tragedia ha colpito Nuoro, dove un uomo di cinquant’anni ha ucciso la moglie, la figlia e ferito gravemente i propri figli più piccoli, per poi togliersi la vita. Roberto Gleboni, operaio forestale, ha compiuto questo gesto atroce dopo aver appena divorziato dalla moglie Giuseppina.

Le vicende precedenti della famiglia Gleboni, secondo l’analisi della criminologa Roberta Bruzzone, potrebbero aver contribuito al gesto estremo del pluriassassino. La crisi economica e familiare potrebbero averlo spinto a eliminare tutte le persone a lui vicine, riflettendo un’amara lettura distorta di sé stesso.

Risulta evidente che in casi come questi, come sottolineato dall’ospite de “La vita in diretta”, esistano segnali premonitori di un aumento di reattività aggressiva. È fondamentale analizzare questi segnali per prevenire tragedie simili in futuro.

La criminologa Bruzzone ritiene che il gesto di Gleboni, oltre all’omicidio della moglie e della figlia, sia stato influenzato anche dal desiderio di eliminare la madre, altro nodo narcisistico cruciale per il pluriassassino. La mancanza di supporto e la mancanza di riflessi positivi da parte di persone vicine potrebbero averlo spinto all’azione estrema.

Tragedia a Nuoro: analisi psicologica di un pluriassassino

Una immensa tragedia ha colpito la cittadina di Nuoro, dove un uomo di cinquant’anni ha ucciso la moglie e la figlia di ventisei anni, ferendo anche i due figli più piccoli. Il pluriassassino, Roberto Gleboni, operaio forestale, si è tolto la vita dopo l’atroce gesto. Testimoni hanno raccontato di litigi tra la coppia, che aveva da poco divorziato, evidenziando una probabile crisi familiare.

Secondo l’analisi della criminologa Roberta Bruzzone, ospite de “La vita in diretta”, il gesto potrebbe essere motivato da un desiderio di eliminare tutte le persone rilevanti nella percezione che l’assassino aveva di sé stesso. Il fallimento economico o familiare potrebbero aver contribuito alla spirale di violenza che ha portato alla tragedia, come accaduto in casi precedenti simili.

Dopo aver ucciso la moglie e la figlia, Robert Gleboni si è diretto alla casa della madre, dimostrando un atteggiamento di distruzione verso chi potesse minare la sua fragile immagine di sé. La criminologa Bruzzone sottolinea l’importanza di individuare segnali di aumento di aggressività in situazioni simili, al fine di prevenire tragedie di tale portata.

La tragica vicenda di Nuoro ribadisce l’importanza di monitorare da vicino situazioni di crisi familiare e individuale, al fine di prevenire atti estremi come quello del pluriassassino Gleboni. L’analisi psicologica dietro gesti così violenti evidenzia la necessità di intervenire precocemente per evitare conseguenze irreparabili per le vittime e per gli stessi autori di tali atti di estrema violenza.

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