L’arresto in Argentina del brigatista latitante L.B. per estradizione è stato possibile grazie alla revoca del suo status di rifugiato e alla richiesta italiana. Appartenente alla colonna genovese delle Brigate Rosse, deve scontare 27 anni di reclusione per vari reati, inclusi il sequestro di persona e l’associazione sovversiva. Coinvolto nel sequestro dell’ingegnere Piero Costa, ha partecipato all’acquisizione di mezzi finanziari per sostenere attività terroristica. La Polizia argentina ha eseguito l’arresto con la collaborazione dell’Intelligence e delle autorità italiane presenti a Buenos Aires.
Nel corso delle operazioni di estradizione, le autorità argentine hanno arrestato il latitante brigatista L.B., revocando il suo status di rifugiato ottenuto nel 2004. Questa decisione è stata presa in seguito alla reiterata richiesta di estradizione per i suoi crimini legati al terrorismo. Già arrestato nel 2002 a Buenos Aires dalla Polizia di Stato, il latitante è stato rilasciato alcuni mesi dopo, ma ora dovrà affrontare una pena complessiva di 27 anni di reclusione per vari reati, tra cui sequestro di persona e associazione sovversiva.
Appartenente alla colonna genovese delle Brigate Rosse, il latitante è stato accusato di diversi crimini, tra cui il sequestro dell’ingegnere navale Piero Costa nel 1977 a Genova. Il sequestro era legato alla necessità di ottenere fondi per sostenere le attività terroristiche del gruppo. Parte del denaro ricavato venne utilizzato per acquistare l’appartamento di via Montalcini 8 a Roma, dove fu tenuto prigioniero Aldo Moro durante il suo sequestro.
Le autorità italiane hanno collaborato strettamente con la Polizia argentina durante l’esecuzione della misura restrittiva nei confronti del latitante brigatista. Gli investigatori italiani presenti sul posto hanno svolto un ruolo chiave nel coordinare l’operazione di estradizione e garantire che la giustizia venisse fatta per i crimini commessi dal latitante durante la sua fuga durata molti anni. La cooperazione internazionale tra entrambi i paesi ha permesso di portare il latitante davanti alla giustizia e assicurare che rispondesse dei suoi crimini.
Il brigatista L.B. è stato arrestato in Argentina ai fini dell’estradizione, dopo la revoca del suo status di rifugiato ottenuto nel 2004. Già arrestato nel 2002 dalla Polizia di Stato a Buenos Aires, è stato rilasciato ma ora deve espiare una pena di 27 anni di reclusione per vari reati, tra cui sequestro di persona e associazione sovversiva.
Il latitante, appartenente alla colonna genovese delle Brigate Rosse, è stato coinvolto nel sequestro dell’ingegnere navale Piero Costa a Genova nel 1977. Il sequestro era finalizzato a ottenere mezzi finanziari per sostenere l’attività terroristica. Parte dei soldi raccolti vennero utilizzati per acquistare l’appartamento di via Montalcini 8 a Roma, dove fu tenuto prigioniero Aldo Moro durante il suo sequestro.
Le autorità argentine hanno eseguito l’arresto in collaborazione con l’Intelligence italiana e gli investigatori della polizia italiana in servizio presso la Direzione Centrale Polizia di Prevenzione, la Digos di Genova e il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia a Buenos Aires. L’arresto è avvenuto dopo diverse settimane di indagini e coordinamento tra le due nazioni.
L.B. è ora in attesa dell’estradizione per scontare la sua pena in Italia e rispondere delle sue azioni. La sua cattura rappresenta un passo importante nella lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata internazionale.
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