Latte d’asina per i bambini allergici alle proteine del latte vaccino
Il latte d’asina ha lo stesso contenuto proteico di quello materno. Anche per questo può essere un’ottima alternativa al latte vaccino per quei bambini che sono allergici alle proteine del latte. Le proprietà salutari del latte d’asina furono decantate niente meno che da Ippocrate, il padre della medicina.
Il latte d’asina è stato poi venduto fino al XX secolo per alimentare i neonati orfani, per i bambini debilitati o per i malati e gli anziani. Per questo motivo, in Italia, Belgio, Germania, Svizzera nacquero diverse asinerie. Attualmente la comunità scientifica eredita da tale tradizione storica l’importanza del latte di asina, il più simile al latte materno umano con un basso tenore lipidico ed un elevato tasso di lattosio.
La notizia già nota di per se è ora supportata dalle ricerche condotte al dipartimento di Scienze veterinarie dell’Università di Pisa dove da alcuni anni si studiano le proprietà nutraceutiche di questo alimento e la filiera produttiva legata agli asini amiatini, una razza autoctona allevata in Toscana.
“Il latte bovino è largamente utilizzato come sostituto del latte materno, ma dal 2 al 7,5% dei neonati è allergico alle proteine del latte vaccino e si tratta un problema non del tutto risolto dai latti industriali che spesso non incontrano il gusto dei bambini per il loro sapore poco gradevole, senza considerare che alcuni di questi prodotti non sono totalmente esenti dal rischio di sensibilizzazione allergica”, ha dichiarato Mina Martini dell’Università di Pisa.
Latte d’asina
Il latte di asina è una buona alternativa, per il sapore gradevole e perché è ben tollerato dai soggetti allergici al latte vaccino, al contrario di altri latti come quello di capra, ovino o bufalino. Secondo l’ateneo di Pisa, dal punto di vista nutrizionale, il latte di asina, “ha un contenuto proteico medio (1,60%) simile a quello del latte umano, caratterizzato dalla bassa quantità di caseine, soprattutto quelle ritenute più allergizzanti e, come il latte materno, ha un alto contenuto di lattosio (7%) che stimola l’assorbimento del calci e la presenza elevata di lisozima e lattoferrina favorisce la riduzione delle infezioni intestinali”.
Latte di cavalla
Il latte di mammiferi non bovini (cavalla, asina, cammella) ha dimostrato di essere tollerato dai soggetti allergici. Secondo recenti studi, il latte di cavalla è tollerato nel 96% e quello di asina nell’82-96% di tutti i bambini con allergie alle proteine del latte vaccino. Il latte equino rappresenta dunque, con opportune garanzie nutrizionali e igienico-sanitarie, una buona alternativa a quello di mucca, grazie all’elevata somiglianza con il latte umano e al gusto gradevole.
Sul tema è anche in corso un progetto finanziato dalla Regione Toscana al quale partecipano, oltre all’ateneo pisano, l’Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer di Firenze come capofila, l’istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana e il Complesso Agricolo Forestale Regionale di Scarlino (Grosseto) dove sono attualmente allevati circa 150 asini amiatini.