Lavinia Biagiotti ricorda la madre: “Amava il bianco e credeva nel…”

Lavinia Biagiotti ricorda la madre: “Amava il bianco e credeva nel…”

Lavinia Biagiotti ricorda la madre: “Amava il bianco e credeva nel…” – Lavinia Biagiotti in una lunghissima intervista rilasciata al Messaggero ricorda la madre scomparsa.

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Lavinia Biagiotti ricorda la madre: “Amava il bianco e credeva nel…”

Parole molto toccanti quelle di Lavinia che ricorda la madre stilista scomparsa a 73 anni. Lei é figlia unica, il padre Gianni Cigna era scomparso quando lei aveva solo 17 anni. Lei adesso é l’erede del grande impero creato dalla madre e di una storia che si trova a dover portare avanti da sola.

Nell’intervista rilasciata ha raccontato chi era davvero la madre. Ecco un piccolo estratto:

“Una persona che si svegliava sorridendo e diceva: Oggi regaliamo un piccolo sogno. Una donna del tutto aliena all’autocelebrazione che quando sentiva parlare di mostre sulla sua maison si voltava dall’altra parte. Una stilista che pensava sempre al progetto successivo. Una signora seria che amava il bianco e credeva nell’ottimismo, ma non era affatto credulona e sapeva cosa volesse dire concretezza”.

Lavinia Biagiotti ricorda la madre

Una donna che rifiutava il passato e guardava sempre al futuro. Tutto quello che si é fatto ieri per lei non contava, per quanto gratificante fosse stato. Ogni giorno c’é sempre stata una nuova pagina da scrivere. Giorno dopo giorno questi fogli bianchi, come spiega la figlia, sono diventati una vera e propria enciclopedia.

Lavinia sin da piccola non si é mai separata dalla madre. Viveva e lavorava nello stesso posto, per poter stare accanto alla figlia che cresceva e non perdersi cosí nessun momento di vita insieme.

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Parlando del padre scomparso prematuramente il ricordo diventa molto commovente:

“D’un tratto la vidi zoppa senza più la gamba a cui era solita appoggiarsi per stare in piedi. Erano una coppia, una squadra e un binomio straordinario. Non significa che non discutessero, ma erano complici, complementari, indivisibili. Dopo il Liceo Classico avrei voluto diventare medico. La osservai nel suo dolore, smarrita e cambiai idea in un secondo…Ero una ragazzina che doveva affrontare la sua gavetta. Mia madre con me fu amorevole e al tempo stesso durissima. Per due anni feci solo fotocopie e fax andando a lavorare nei nostri negozi sparsi per il mondo. Con umiltà. Ho imparato tanto all’epoca”.

Infine descrive la sera nella quale la madre si sentí male. Si erano scambiate molte foto su Whatsapp. Lei era a Londra. Sa per certo che la madre se ne é andata con serenitá, e che adesso é di nuovo in compagnia del padre, ma dalla sua vita non se ne andrá mai. Le mancherá moltissimo un dettaglio:

“Sentire la mia mano destra perdersi nella sua mano sinistra”.

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