L’ayatollah Khamenei contro Trump: “Mostra il vero volto degli USA”

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Tensioni tra USA e Iran, dopo i passi avanti compiuti nel corso dell’amministrazione Obama che si era impegnata  per creare un clima di collaborazione, ora arriva il nuovo presidente americano Donald Trump a rompere gli equilibri. “Trump rivela il vero volto degli Stati uniti”: è quanto ha dichiarato la Guida suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei, durante un discorso pronunciato davanti ai militari a Teheran.

“Ringraziamo questo signore (Donald Trump), perché ci ha aiutato a mostrare il vero volto degli Stati Uniti. Quello che stiamo dicendo da più di trent’anni sulla corruzione politica, economica, morale e sociale all’interno della potenza americana, questo signore l’ha messo a nudo durante la campagna elettorale e dopo”, ha sottolineato Khamenei.

“L’Iran sta giocando con il fuoco. Non si rendono conto di quanto il presidente Obama è stato ‘gentile’ con loro. Io no!”, aveva scritto venerdì su Twitter il nuovo presidente degli Stati Uniti poco prima dell’annuncio di sanzioni mirate contro Teheran in risposta a un test missilistico iraniano il 29 gennaio.

Nel suo discorso, Khamenei ha anche respinto le minacce del presidente Trump verso l’Iran. “Ha detto abbiate paura di me”, ma “gli iraniani risponderanno” a queste minacce con sfilate e manifestazioni in programma venerdì per celebrare il 38esimo anniversario della vittoria della Rivoluzione islamica che rovesciò il regime dello scià di Persia nel 1979. A Teheran si terrà una grande parata militare e il presidente Hassan Rohani pronuncerà un discorso.

La Guida Suprema non ha risparmiato critiche al precedente presidente, Barack Obama, definendolo come colui che ha “imposto all’Iran sanzioni che lo hanno paralizzato”. “Dovremmo ringraziarlo – ha chiesto – per l’Is, per le guerre in corso in Iraq e Siria o per l’eclatante sostegno alla sedizione del 2009 (le proteste antigovernative dell’Onda Verde)?”.

 

La corte federale di appello di San Francisco ha convocato intanto un’udienza per affrontare la questione del bando Trump sull’ingresso dei musulmani in Usa. Saranno ascoltati i legali del Dipartimento di giustizia e quelli degli stati di Washington e del Minnesota che hanno intentato la causa contro il divieto.

La decisione della corte è arrivata dopo che l’amministrazione ha presentato ai giudici una memoria difensiva sul controverso decreto. La richiesta perentoria rivolta dal governo ai giudici è quella di ripristinare immediatamente il bando sugli ingressi negli Stati Uniti, un provvedimento dal quale ‘dipende la sicurezza nazionale’.

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