Le aspettative delle imprese sull’economia italiana si deteriorano
L’assemblea annuale della Banca d’Italia ha evidenziato una situazione economica generale negativa nel quarto trimestre 2024. Le imprese italiane hanno espresso preoccupazioni riguardo alla domanda estera e alle condizioni operative a breve termine, influenzate dall’incertezza economica-politica. Tuttavia, si prevede un aumento degli investimenti nella prima metà del 2025 nonostante le condizioni sfavorevoli per investire. I prezzi di vendita sono stabili nei servizi e nell’industria, mentre diminuiscono nelle costruzioni. Le prospettive sulle condizioni operative futura delle imprese sono negative, influenzate dall’incertezza economica e dai timori sui prezzi delle materie prime energetiche.
Indagine Banca d’Italia: previsioni economiche per il 2025
L’indagine condotta dalla Banca d’Italia ha rivelato che nel quarto trimestre del 2024, le imprese italiane dell’industria e dei servizi non finanziari hanno espresso giudizi negativi sulla situazione economica generale. Le prospettive sulle condizioni operative a breve termine sono sfavorevoli, influenzate dall’incertezza politico-economica e dai timori legati ai prezzi delle materie prime e agli scambi internazionali.
Nonostante le condizioni non favorevoli per investire, le imprese prevedono di aumentare gli investimenti nella prima metà del 2025. Le valutazioni sull’accesso al credito sono stabili e la liquidità complessiva è considerata soddisfacente. La crescita dei prezzi di vendita si è stabilizzata su livelli contenuti, con una diminuzione nel settore delle costruzioni.
Le aspettative delle imprese per il prossimo anno indicano una stabilità dei listini in tutti i settori, con aumenti salariali contenuti. Le previsioni sull’inflazione al consumo sono diminuite. Nel complesso, i giudizi negativi sull’economia del Paese sono aumentati nel quarto trimestre del 2024, influenzati dalla diminuzione della domanda interna ed estera.
Le aspettative per il primo trimestre del 2025 indicano una stabilità delle vendite nell’industria e nelle costruzioni, con un lieve aumento nei servizi. Le condizioni operative a breve termine si sono deteriorate, con impatti dell’incertezza economica e dei timori legati ai prezzi delle materie prime. Le imprese esportatrici esprimono preoccupazioni sulle politiche commerciali internazionali.
In conclusione, le prospettive per il 2025 indicano un contesto economico complesso con incertezze relative alla domanda, agli investimenti e all’inflazione, influenzate dai fattori interni ed esterni. Le imprese si preparano ad affrontare sfide significative nel prossimo periodo.
Analisi dell’indagine condotta dalla Banca d’Italia sulle imprese italiane nel quarto trimestre del 2024
Nel quarto trimestre del 2024, l’indagine condotta dalla Banca d’Italia presso le imprese italiane dell’industria e dei servizi non finanziari ha evidenziato un peggioramento dei giudizi sulla situazione economica generale. La domanda si è indebolita, soprattutto quella proveniente dall’estero e diretta al settore dei servizi. Le prospettive a breve termine per le imprese sono complessivamente sfavorevoli, influenzate dall’incertezza economico-politica e dai timori legati ai prezzi delle materie prime energetiche.
Nonostante le condizioni non favorevoli per gli investimenti, le imprese prevedono un’espansione degli investimenti nella prima metà del 2025. Le condizioni di accesso al credito sono considerate invariate e la liquidità delle imprese soddisfacente. La maggior parte delle imprese prevede di mantenere stabile la propria forza lavoro.
Le valutazioni sull’andamento dei prezzi di vendita sono rimaste stabili nei settori dei servizi e dell’industria, mentre sono diminuite nel settore delle costruzioni. Le aspettative delle imprese riguardo agli aumenti salariali sono contenute, e si prevede una stabilità dei listini nei prossimi 12 mesi.
Le valutazioni negative sulla situazione economica generale del Paese sono aumentate nel quarto trimestre del 2024, con un diffuso peggioramento in tutti i settori. Le imprese esprimono giudizi più cauti sulla domanda estera e interna, con indicazioni di riduzione delle vendite prevalenti rispetto a quelle di crescita. Le prospettive future delle imprese si basano sull’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
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