Le donne afghane sfidano il divieto dei talebani e cantano liberamente sui social

Le donne afghane sfidano il divieto dei talebani e cantano liberamente sui social

Le donne afghane stanno protestando contro le nuove leggi dei talebani postando video sui social in cui cantano, sfidando il divieto di parlare in pubblico. Le attiviste alzano i pugni e strappano le foto del leader talebano. La legge sulla moralità impone restrizioni come il divieto di cantare o parlare ad alta voce in pubblico, sottolineando rigidità interpretativa della legge islamica. Le Nazioni Unite e altre organizzazioni internazionali condannano la legge definendola una limitazione dei diritti delle donne. Il governo talebano respinge le critiche definendole “arroganza”. La legge viene descritta come privazione della voce e della autonomia delle donne.

Proteste delle donne afghane contro le nuove leggi dei talebani

Le donne afghane stanno affrontando con coraggio le nuove regole oppressive dei talebani, che vietano loro di parlare in pubblico e richiedono di coprire il volto, il corpo e la voce quando sono fuori casa. Queste regole, formalizzate nella legge sulla moralità nota come “Promozione della virtù e prevenzione del vizio”, hanno scatenato una serie di proteste online. Le donne afghane stanno condividendo video sui social media in cui cantano come atto di ribellione, utilizzando hashtag come “la mia voce non è vietata” e “no ai Talebani”.

Gruppi di attiviste hanno deciso di protestare in modo più visibile, alzando i pugni o strappando le foto del leader talebano Hibatullah Akhundzada. Queste azioni coraggiose mirano a sfidare le norme discriminatorie imposte dai talebani e a difendere i diritti delle donne ad esprimersi liberamente. Tuttavia, le reazioni internazionali non sono tardate ad arrivare.

Le Nazioni Unite e altre organizzazioni internazionali hanno condannato fermamente la nuova legge, dichiarando che essa limita gravemente i diritti delle donne. L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha chiesto l’abrogazione immediata della legge, definendola “totalmente intollerabile”. Tuttavia, il governo talebano ha respinto le critiche, definendole “arroganza” e difendendo la legge come una forma di rispetto della sharia.

In definitiva, la lotta delle donne afghane per la libertà e l’uguaglianza continua nonostante le sfide e le restrizioni imposte dai talebani. La solidarietà e il sostegno della comunità internazionale sono cruciali per garantire che le voci delle donne non vengano più silenziate e i loro diritti umani vengano rispettati.

La protesta delle donne afghane contro le nuove leggi dei talebani

Le donne afghane stanno vivendo un momento di grande difficoltà a causa delle nuove leggi imposte dai talebani, che limitano pesantemente i loro diritti. Tra le norme più controverse vi è quella che vieta loro di parlare in pubblico e che impone il coprimento del volto, del corpo e della voce quando sono fuori casa.

Per protestare contro queste restrizioni inaccettabili, le donne afghane stanno condividendo video sui social media in cui cantano, utilizzando hashtag come “la mia voce non è vietata” e “no ai Talebani”. Questa forma di protesta è un modo per esprimere la propria indignazione e ribellione contro le ingiuste norme imposte dal governo talebano.

Gruppi di donne attiviste hanno anche pubblicato video in cui mostrano il loro dissenso alzando i pugni o strappando le foto del leader talebano Hibatullah Akhundzada. Questi gesti simbolici sono un modo per esprimere la propria opposizione e difendere la propria libertà individuale.

Nonostante le condanne delle Nazioni Unite e di altre organizzazioni internazionali, il governo talebano ha difeso la nuova legge definendo le critiche come “arroganza” e rifiutando di abolirla. Tuttavia, la comunità internazionale continua a esprimere solidarietà alle donne afghane e a sostenere la loro lotta per i propri diritti fondamentali.

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