Le famiglie italiane hanno speso in media 3,5 miliardi di euro

Le famiglie italiane hanno speso in media 3,5 miliardi di euro

Durante le festività natalizie, le famiglie italiane spenderanno in media 126 euro per la cena della Vigilia e il pranzo di Natale, per un totale di circa 3,5 miliardi di euro. Il 59% delle famiglie ospiterà ospiti per la cena del 24 e il 58% per il pranzo di Natale. Si stima che saranno oltre 4,5 milioni le presenze al ristorante, con una spesa totale di circa 500 milioni di euro. Gli acquisti natalizi si concentrano negli ultimi giorni, con una preferenza per i prodotti locali e dolci artigianali. Le famiglie sono incerte e orientate verso acquisti in offerta.

Spese e consumi alimentari durante le festività natalizie

Durante la cena della Vigilia e il pranzo di Natale, le famiglie spenderanno in media 126 euro, sia a casa che al ristorante, per un totale di circa 3,5 miliardi di euro, di cui 500 milioni destinati al ristorante. I dati emergono dal consueto sondaggio sui consumi alimentari del Natale condotto da Fiesa Confesercenti-Ipsos. Secondo il sondaggio, il 59% delle famiglie ospiterà ospiti per la cena della Vigilia e il 58% per il pranzo di Natale. Più dell’80% degli italiani festeggerà le festività a casa propria o dai parenti, con una piccola percentuale che sceglierà di festeggiare da amici.

Circa 4,5 milioni di persone si prevede che opteranno per pranzare o cenare al ristorante durante le festività natalizie, con una spesa totale di circa 500 milioni di euro. Quest’anno si registra una lieve riduzione rispetto all’anno precedente, con il 7% delle persone che festeggerà al ristorante il giorno di Natale. Le vendite di prodotti legati alle festività si concentrano principalmente nei giorni precedenti, con un aumento significativo di affluenza tra ieri e oggi.

Il presidente di Fiesa Confesercenti, Daniele Erasmi, sottolinea che nonostante le difficoltà economiche, gli italiani non rinunciano alla tradizione culinaria natalizia. Si osserva una preferenza per i menu a base di pesce per la cena della Vigilia, con un occhio di riguardo verso i pesci di allevamento. Nei dolci, si registra una tendenza all’acquisto di prodotti locali e artigianali, con una diminuzione degli acquisti di prodotti industriali.

Le famiglie mostrano incertezza nei consumi, con una tendenza a privilegiare prodotti in promozione e scontati. Questo comportamento, una volta tipico della grande distribuzione, si è diffuso anche in altri canali di vendita, riflettendo le attuali sfide economiche delle famiglie italiane durante le festività natalizie.

Ultimo aggiornamento: Martedì 24 Dicembre 2024, 11:02

Spesa media per le festività natalizie

Per la cena della Vigilia e il pranzo di Natale si spenderanno, a casa o al ristorante, una media di 126 euro a famiglia, per un totale di circa 3,5 miliardi di euro di cui 500 milioni per il ristorante. È quanto emerge dal consueto sondaggio sui consumi alimentari del Natale Fiesa Confesercenti-Ipsos. Secondo il sondaggio il 59% delle famiglie inviterà ospiti per la cena del 24 e il 58% per il pranzo di Natale, più di otto italiani su dieci trascorreranno le festività a casa propria o di parenti, l’83% per la Vigilia e l’81% per il pranzo di Natale. C’è anche, però, un 8% che festeggerà a casa di amici, in entrambe le occasioni.

Si calcola che saranno oltre 4,5 milioni le presenze al ristorante: 1,9 milioni per la sera della Vigilia, cui si aggiungono altri 2,6 milioni circa in occasione del pranzo del 25 dicembre, per una spesa complessiva intorno ai 500 milioni di euro. Per la giornata di Natale, si assiste ad una lieve riduzione della quota di chi festeggia in un ristorante o in un altro pubblico esercizio, quest’anno al 7% contro il 9% dello scorso anno. Resta stabile, invece, al 2% chi celebra in una location affittata per l’occasione.

Gli acquisti di Natale si concentrano, ormai, sempre più negli ultimi giorni: le vendite di prodotti legate alle festività sono ripartite sabato e tra ieri e oggi ci sarà la massima affluenza. Una boccata d’ossigeno per le imprese dopo un novembre e un inizio dicembre negativi». Così Daniele Erasmi, presidente di Fiesa Confesercenti, la federazione di categoria che rappresenta le imprese della distribuzione alimentari Confesercenti. «Gli italiani non rinunciano alla buona tavola per festeggiare il Natale, ma le difficoltà si sentono. Si spenderà soprattutto per la cena della Vigilia, scegliendo menu di pesce; si punta però sui pesci di allevamento, con un abbassamento dello scontrino medio nonostante l’inflazione.

Per quanto riguarda invece, i dolci, si assiste ormai all’affermazione dei prodotti locali – più o meno in ogni territorio – e comunque sui dolci classici della tradizione nazionale, preferibilmente artigianali. Si cerca sempre meno, invece, il prodotto ‘industriale’. Complessivamente, però, si percepisce l’incertezza delle famiglie, che frena i consumi e taglia le vendite. A confermare le difficoltà delle famiglie, il fatto che gli acquisti sono guidati sempre di più da promozioni e sconti: si compra soprattutto ciò che è in offerta. Una caratteristica che prima era della sola grande distribuzione, ma che ormai si è diffusa in tutti i canali di vendita».

Ultimo aggiornamento: Martedì 24 Dicembre 2024, 11:02

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