Le nuove risorse potrebbero non essere sufficienti per la medicina territoriale secondo la UIL

Le nuove risorse potrebbero non essere sufficienti per la medicina territoriale secondo la UIL

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L’inaugurazione dell’Ospedale Galeazzi a Milano

L’inaugurazione dell’Ospedale Galeazzi a Milano, situato in Via Cristina Belgioioso, 173, è avvenuta il 22 agosto 2022. A presenziare all’evento era presente Duilio Piaggesi.

Il segretario confederale della Uil, Santo Biondo, ha dichiarato che durante la pandemia da Covid 19 sono emerse le carenze strutturali della medicina del territorio in tutta la loro gravità. Questi ritardi stanno causando un aumento esponenziale dei carichi di lavoro per il personale infermieristico e medico, che dopo anni di stress lavorativo, stanno preferendo lasciare il Servizio Sanitario Nazionale per la sanità privata o trasferirsi all’estero, dove gli stipendi sono più alti e i carichi di lavoro sono meglio gestiti.

Biondo ha sintetizzato i risultati del report del servizio Politiche sociali e welfare, sanità, Mezzogiorno, immigrazione del sindacato riguardante l’assegnazione delle risorse finanziarie per l’attuazione degli interventi del Piano Nazionale di ripresa e resilienza sulla missione 6 Salute. Ha spiegato che una quota importante di finanziamenti europei è stata destinata al potenziamento della sanità in Italia e in particolare della medicina del territorio, con un investimento totale di quasi 19 miliardi di euro.

Biondo ha evidenziato i rischi che potrebbero derivare per la sanità pubblica se il progetto non venisse completato e se non si potenziassero le strutture sanitarie, come gli ospedali di comunità, le case di comunità e le centrali operative. Ha sottolineato che molte piattaforme online che dovrebbero consentire un controllo sociale sull’avanzamento del Piano Nazionale di ripresa e resilienza nella sanità non sono costantemente aggiornate e forniscono pochi dati frammentati.

Inoltre, si è parlato del rischio per il futuro delle strutture sanitarie della medicina territoriale, con difficoltà a far funzionare gli ospedali di comunità, le case di comunità e le centrali operative a causa della carenza di personale. Si è evidenziato che per far funzionare le 1038 Case di comunità previste dal piano sarebbe necessario un investimento di circa 1 miliardo di euro annui per il personale.

In conclusione, Biondo ha sottolineato che il fabbisogno totale stimato per garantire un giusto equilibrio dei carichi di lavoro nella medicina del territorio è di circa 1 miliardo e 366 milioni di euro per circa 30.000 professionisti.

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