Le Pen e il cattivo esempio di Trump: duro attacco alla stampa
Marine Le Pen contro la stampa, come e peggio di Donald Trump: “I media hanno perso la fiducia del popolo”, “ripristineremo i confini nazionali”, “azzererò i trattati europei”: queste le parole di Marine che diventa ogni giorno più radicale.
A Nantes, si è tenuto un comizio con ulteriore escalation di tensione: accuse gravissime a giudici, stampa e avversari politici, difesa dei “patrioti” attaccati dai “teppisti” prima del comizio. Un fitto lancio di sassi contro alcuni pullman di seguaci del Front National che si recavano al comizio di Marine Le Pen. I pompieri sono stati chiamati per un inizio di incendio.
Le inchieste si accavallano, per la prima volta una campagna elettorale in Francia è scandita dai tempi delle indagini giudiziarie. Sul fronte Le Pen sembra sospingere in alto la candidata: 27% stasera per la presidente del Fn, inseguita ormai con il 25% da Emmanuel Macron, che approfitta della propulsione di almeno 5 punti garantita dall’accordo con il centrista Francois Bayrou.
La storia è sempre la stessa: le inchieste sono colpa dei media, Le Monde sostiene la campagna di Macron, i giornali “perdono la fiducia del popolo, che si affida giustamente ad internet per informarsi”.
Per Marine Le Pen, ormai, i guai giudiziari non sono soltanto quelli degli impieghi fittizi all’Europarlamento di Catherine Griset – sua capo di gabinetto ed ex cognata – e della guardia del corpo Thierry Légier, anche lui “promosso” assistente parlamentare a Strasburgo.
Da ieri è fragorosamente esplosa anche l’inchiesta a carico di Frédéric Chatillon, l’uomo chiave delle campagne elettorali ‘Bleu Marine’, accusato anche lui di frode e uso improprio di fondi pubblici.
L’atteggiamento di Marine Le Pen è quello di aperta sfida alla magistratura: mercoledì scorso, in risposta a una convocazione come testimone, ha spedito una lettera in cui annuncia che non si farà vedere dagli inquirenti fino ad elezioni concluse.
Jean-Jacques Urvoas, il ministro della Giustizia, intervistato da Le Journal du Dimanche, ha confermato che “non ci sarebbe alcuna giustificazione” per quella che il Front National sembra considerare una “tregua elettorale” nelle inchieste.
Intanto la leader dell’ultradestra francese rincara la dose contro gli immigrati: «Riporteremo i clandestini al di là di una frontiera che esiste veramente – ha detto Le Pen – Ripristineremo le frontiere nazionali, perché i francesi non ne possono più dell’immigrazione di massa».
Nei sondaggi si delinea un testa a testa Le Pen ed Emmanuel Macron al primo turno delle presidenziali francesi, il prossimo 23 aprile, fuori, invece, Francois Fillon. È la sintesi di un sondaggio condotto da Kantar Sofres OnePoint per Rtl, Le Figaro et Lci, dal quale emerge che la leader del Fn otterrebbe il 27% dei voti (+2% rispetto al mese scorso), il leader di En marche il 25% (+4% rispetto a gennaio), mentre il candidato della destra si fermerebbe al 20% (meno 2%) e sarebbe fuori dalla corsa per l’Eliseo.