Le particelle di inquinamento atmosferico, come il PM2.5, sono legate all’aumento del rischio di tumore al seno nelle donne. Sia la ricerca dell’Università della California del Sud sia quella del National Institutes of Health confermano tale associazione, con un impatto maggiore sui tumori ER+. Il PM2.5 agisce come perturbatore endocrino, favorendo lo sviluppo dei tumori nel tessuto mammario. Gli esperti raccomandano una riduzione dell’esposizione e un miglioramento della qualità dell’aria nelle aree urbane. Il monitoraggio costante della qualità dell’aria potrebbe essere cruciale per ridurre il rischio personale di esposizione a queste particelle nocive.
Le particelle di inquinamento atmosferico, in particolare il PM2.5, sono sempre più correlate all’aumento del rischio di tumore al seno, soprattutto per le donne che vivono in aree con alti livelli di esposizione. Una meta-analisi dell’Università della California del Sud ha evidenziato un rischio aumentato del 28% tra le donne esposte a queste particelle rispetto al resto della popolazione. Questo studio, pubblicato sul Journal of Oncology e condotto da Anna H. Wu, ha coinvolto decine di migliaia di donne e ha riscontrato che i rischi sono simili tra diverse etnie e varianti tumorali, inclusi i tumori positivi e negativi agli ormoni.
#SecondPrimary Cancer Risks After Breast Cancer in BRCA1 and BRCA2 Pathogenic Variant Carriers | Journal of Clinical Oncology https://t.co/bXTdmJyLbO
—Ippokratis Korantzis, Oncologo Medico, MD, PhD (@newsincancer) 2 Novembre 2024
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Recenti ricerche confermano l’associazione tra tumore al seno e PM2.5, inclusa un’analisi del National Institutes of Health che ha evidenziato un aumento significativo dell’incidenza del tumore nelle donne esposte a questo inquinante vicino alle loro abitazioni, con un impatto maggiore sui tumori positivi agli estrogeni (ER+). Si ipotizza che il PM2.5, grazie alla sua capacità di penetrare profondamente nei polmoni, agisca come sostanza interferente endocrina, influenzando il tessuto mammario e favorendo lo sviluppo dei tumori. Questo effetto è particolarmente rilevante nel carcinoma mammario post-menopausale, indipendentemente dalla predisposizione genetica, come confermato da ulteriori studi presentati al congresso ESMO di Madrid.
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La necessità di migliorare la qualità dell’aria è evidente, considerando i rischi oncologici derivanti dall’inquinamento atmosferico. Esperti e ricercatori sottolineano l’importanza di interventi per ridurre l’inquinamento atmosferico nelle aree urbane e raccomandano alle donne di ridurre l’esposizione quando possibile. Un monitoraggio più accurato della qualità dell’aria, soprattutto vicino alle zone ad alta densità di traffico, potrebbe essere un valido strumento per ridurre il rischio personale legato a queste particelle sottili.
Ultimo aggiornamento: Sabato 2 Novembre 2024, 18:44
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Le particelle di inquinamento atmosferico, soprattutto quelle di diametro estremamente ridotto come il PM2.5, risultano sempre più correlate a un aumento del rischio di tumore al seno, specialmente per le donne che risiedono in aree con alti livelli di esposizione. Una recente meta-analisi dell’Università della California del Sud ha rivelato un rischio incrementato del 28% tra le donne esposte a questi particolati rispetto al resto della popolazione. Questo studio, pubblicato sul Journal of Oncology e guidato da Anna H. Wu, ha analizzato i dati di decine di migliaia di donne e suggerisce che i rischi sono omogenei tra diverse etnie e varianti tumorali, compresi i tumori sia positivi sia negativi agli ormoni.
Nuove ricerche supportano tali risultati, tra cui un’analisi del National Institutes of Health che ha osservato una crescita significativa dell’incidenza del tumore al seno nelle donne esposte al PM2.5 nelle immediate vicinanze delle loro abitazioni, con uno specifico impatto sui tumori positivi agli estrogeni (ER+). Gli esperti ipotizzano che il PM2.5, essendo capace di penetrare profondamente nei polmoni, agisca come perturbatore endocrino, influenzando il tessuto mammario e la sua densità, favorendo così lo sviluppo dei tumori. Questo effetto è particolarmente evidente per il carcinoma mammario in età post-menopausale, indipendentemente dalla predisposizione genetica, come hanno evidenziato anche ulteriori studi presentati recentemente al congresso ESMO a Madrid.
Questi dati, insieme a prove emergenti sui rischi oncologici legati all’inquinamento atmosferico, hanno spinto esperti e ricercatori a chiedere interventi per migliorare la qualità dell’aria nelle aree urbane, e a raccomandare alle donne di minimizzare l’esposizione quando possibile. Un maggiore monitoraggio della qualità dell’aria, specie in prossimità di zone densamente trafficate, potrebbe essere uno strumento utile per chi desidera ridurre il rischio personale associato a queste polveri sottili.
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