Legge di Bilancio via libera dal Senato: le novità della manovra
Legge di Bilancio via libera finale del Senato alla manovra che è passata con 136 sì e 30 no. Approvata anche la nota di variazioni al bilancio approvata dal Consiglio dei ministri. Il testo ora passa in seconda lettura alla Camera. L’iter dovrebbe concludersi in tempo per portare il provvedimento in Aula il 19 dicembre.
Legge di Bilancio: le novità
Pensioni, fondo-ristoro da 50 milioni per gli obbligazionisti danneggiati dalle banche, web tax al 6% e rifinanziamento del bonus bebè sono solamente alcune delle 173 novità, 19 del Governo, introdotte in Senato dalla commissione Bilancio al disegno di legge Bilancio 2018-2020. Nel disegno di legge ha trovato posto anche, in versione light, la lista di rinvii dei termini di legge solitamente affidata al cosiddetto «decreto milleproroghe« di fine anno.
Sul fronte delle pensioni novità grazie all”intesa concordata con Cisl e Uil sulla definizione delle 15 categorie di lavori gravosi che daranno diritto a 14.600 lavoratori a non dover subire nel 2019 l’aumento dell’età pensionabile a 67 anni.
La modifica introdotta a Palazzo Madama prevede infatti l’istituzione di una commissione di studio sui lavori gravosi. La commissione Bilancio ha inoltre aumentato da 4 a 7 anni il periodo di incentivo all’esodo per le grandi aziende e cambia anche il meccanismo per l’adeguamento dell’età pensionabile alla speranza di vita, da triennale a biennale.
Stabilizzazione precari e bonus bebè e web tax
Il Senato ha aperto la strada alla stabilizzazione di 2mila ricercatori precari e alla proroga di un anno delle graduatorie dei concorsi pubblici. 80 euro, bonus mobili, bonus casa: manovra finanziaria 2018, ecco tutte le agevolazioni.
Un’altra agevolazione è rivolta alle famiglie, il rifinanziamento del bonus bebè in scadenza proprio a fine 2017. Secondo il Pd la misura riguarda i primi tre anni, anche se i tecnici del servizio studi di Camera e Senato restringono tale periodo, sulla base dell’analisi del testo approvato, al solo primo anno di vita. La misura viene comunque resa strutturale anche se con la conferma per il solo 2018 del valore dell’assegno mensile allo stesso livello del triennio precedente (960 euro annui), per passare a 480 annui dal 2019.
La web tax riguarderà dal 2019, secondo l’ultima versione approvata dalla Commissione, le transazioni digitali tra imprese e tra queste e i consumatori. Sarà il ministero dell’Economia a dover definire entro aprile 2018 quali operazioni saranno soggette alla tassazione del 6%, che sarà peraltro utilizzabile come credito d’imposta di pari valore solamente dai soggetti con stabile organizzazione in Italia.
L’Agenzie delle entrate individuerà, avvalendosi in prima istanza dello spesometro, le imprese che nel giro di sei mesi hanno realizzato 1.500 operazioni per un controvalore totale di 1,5 milioni e le chiamerà a chiarire la propria posizione. Il gettito previsto dal primo anno di applicazione è indicato in 114 milioni.