Libretti al portatore, aboliti dal 4 luglio: sicurezza e tracciabilità
Addio ai libretti al portatore bancari e postali. Dal prossimo 4 luglio, infatti, saranno cancellati tutti i libretti non nominativi, che non garantiscono la “tracciabilità” del denaro.
Il provvedimento è disposto dal decreto legislativo 90/2017, che recepisce la IV direttiva europea sul risparmio, finalizzata a contrastare il riciclaggio e le forme di finanziamento occulto del terrorismo.
Misure per la sicurezza e tracciabilità
Le misure di sicurezza sono imposte dalla crisi economica e dal diffondersi degli episodi terroristici in Europa, dopo le limitazioni già imposte dalla tracciabilità, che vietavano l’esistenza di libretti al portatore con importi superiori ai 1.000 euro. La norma, intitolata “Limitazioni all’uso del contante e dei titoli al portatore”, consente dalla data del 4 luglio l’emissione di soli libretti nominativi e vieta l’emissione o il trasferimento di quelli al portatore. Dal 4 luglio ci sarà un immediato stop all’emissione di nuovi libretti al portatore, mentre quelli già in essere dovranno essere estinti o convertiti entro il 31 dicembre 2018.
Libretto molto usato dagli italiani
Il Libretto è uno strumento largamente usato in Italia dai risparmiatori e dalle famiglie, soprattutto come forma di “deposito” dei risparmi dei minori, i cosiddetti regalini dei nonni o le cifre accantonate in occasione delle cerimonie. L’Italia come noto è fra i Paesi che preferiscono di più il contante o forme similari.
Nonostante siano in zona grigia da almeno 10 anni, i libretti al portatore continuano ad avere uno storico appeal in certe fasce di risparmio: nel bilancio al 31 dicembre scorso di Poste italiane, per esempio, i libretti valgono ancora 119 miliardi di euro – anche se per la verità la grande maggioranza ormai è del tipo “nominativo”.
Quanto ai numeri, a fine del decennio scorso i libretti in circolazione sfioravano le 26 milioni di unità. Come dire, sarà un addio lungo e difficile, ma questa volta inevitabile e definitivo.