L’impasse sul nucleare iraniano persiste all’ONU, ma si intravede una possibile via d’uscita

L’impasse sul nucleare iraniano persiste all’ONU, ma si intravede una possibile via d’uscita

Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu si è riunito per discutere del ripristino dell’accordo nucleare iraniano del 2015. Il Piano d’azione globale congiunto (Jcpoa) ha introdotto restrizioni sul programma nucleare dell’Iran in cambio della revoca delle sanzioni. L’Onu ha sottolineato l’importanza di trovare una soluzione globale per preservare gli obiettivi dell’accordo prima del “Termination Day” della risoluzione 2231. L’ambasciatrice di Malta ha indicato che l’Iran potrebbe essere pronto a negoziare con la nuova amministrazione USA se le sanzioni verranno rimosse. Si spera in una svolta positiva considerando il contesto regionale in deterioramento.

Stati Uniti e Iran: l’incertezza sul ripristino dell’accordo nucleare

Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu si è riunito per discutere del ripristino dell’accordo internazionale sul programma nucleare iraniano, noto come Jcpoa. Questo accordo, firmato nel 2015, ha stabilito meccanismi rigorosi per monitorare le restrizioni imposte al programma nucleare iraniano e aprire la strada alla revoca delle sanzioni. Tuttavia, gli Stati Uniti si sono ritirati nel 2018, creando un’incertezza sul futuro dell’accordo.

Durante la riunione, l’Onu ha evidenziato la mancanza di progressi nel ripristino del Jcpoa e ha sottolineato l’importanza di trovare una soluzione globale a lungo termine per preservare gli obiettivi del Piano. Rosemary DiCarlo, capo degli affari politici dell’Onu, ha evidenziato l’urgenza della situazione e la necessità di agire per evitare un deterioramento della situazione regionale.

L’ambasciatrice di Malta, Vanessa Frazier, ha espresso ottimismo riguardo alla possibilità di raggiungere un accordo con l’Iran, sottolineando che la nuova amministrazione statunitense potrebbe rappresentare un’opportunità per negoziare sul programma nucleare. Con la scadenza del prossimo anno per la risoluzione 2231 e i recenti eventi nella regione, Frazier ha indicato la possibilità di una svolta significativa.

In un momento delicato come questo, è fondamentale che tutte le parti coinvolte lavorino insieme per trovare una soluzione che ripristini la stabilità e preservi gli interessi di tutte le parti interessate. L’incertezza sul futuro dell’accordo nucleare rappresenta una sfida che richiede un impegno collettivo per garantire la sicurezza e la pace nella regione.

Riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu sul programma nucleare iraniano

Durante la riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, i membri hanno discusso degli sviluppi relativi all’accordo del 2015 sul programma nucleare iraniano, noto come Piano d’azione globale congiunto (Jcpoa), e sulla risoluzione del Consiglio 2231 che lo ha approvato. Il Jcpoa ha introdotto rigorosi meccanismi di monitoraggio sul programma nucleare dell’Iran, con l’obiettivo di revocare le sanzioni contro il Paese.

L’accordo è stato firmato da Iran, Cina, Francia, Russia, Regno Unito, Stati Uniti, Germania e Unione Europea. Tuttavia, gli Stati Uniti si sono ritirati nel 2018, generando un’impasse sul ripristino del Jcpoa. L’Onu ha sottolineato l’importanza di trovare una soluzione a lungo termine per raggiungere gli obiettivi del Piano, considerando il contesto regionale in deterioramento.

Al termine della riunione, l’ambasciatrice di Malta ha evidenziato la disponibilità dell’Iran a negoziare un nuovo accordo, considerando l’opportunità offerta dalla nuova amministrazione Usa. Con la possibile revoca delle sanzioni, si apre la porta a discussioni sul programma nucleare iraniano, anche alla luce della scadenza del “Termination Day” prevista per l’anno successivo.

La situazione attuale rappresenta un momento cruciale per il futuro dell’accordo sul programma nucleare iraniano. La collaborazione tra le diverse parti coinvolte potrebbe portare a una svolta significativa, mitigando le tensioni regionali e ripristinando la fiducia nella comunità internazionale.

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