L’Inno di Mameli diventa ufficiale: 71 anni di attesa

L’Inno di Mameli diventa ufficiale: 71 anni di attesa

Il canto degli Italiani, meglio conosciuto come Inno di Mameli o ancora Inno d’Italia è diventato ufficiale, dopo 71 anni.

L’ Inno di Mameli

“Fratelli d’Italia” è un canto risorgimentale scritto dal giovanissimo soldato Goffredo Mameli e rielaborato musicalmente da Michele Novaro nel 1847. Sei strofe e un ritornello che compongono un brano 4/4 in si bemolle maggiore. Diffuso nel Risorgimento ma reso celebre dopo la seconda guerra mondiale con l’Italia che diventa Repubblica.

Non tutti sanno che da quel lontano 1946, anno in cui il Consiglio dei ministri lo adottò provvisoriamente, il nostro inno non è mai più stato ufficializzato.

Le legislature precedenti avevano già tentato l’impresa senza però ottenere risultati soddisfacenti. Sebbene da anni ne canticchiamo le strofe, sentiamo pronunciarle in occasione delle partite della nazionale e degli eventi civici o culturali, nella nostra Repubblica non era neanche citato.

Già nel 2012 era stato sancito, dalla legge n°222 del 23 novembre, che ne fosse prescritto l’insegnamento all’interno delle scuole.

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L’ufficializzazione

Il primo tra i “precari” d’Italia ma da adesso anche l’ultimo: “ abbiamo l’Inno” ha affermato Salvatore Torrisi, presidente della Commissione Affari Istituzionali del Senato.

Un’ affermazione ben distante dalla sua bisnonna “su proposta del Ministro della Guerra si è stabilito che il giuramento della Forze Armate alla Repubblica e al suo Capo si effettui il 4 novembre p.v. e che, provvisoriamente, si adotti come inno nazionale l’inno di Mameli” enunciata nel verbale del Consiglio dei Ministri a cui partecipò anche Alcide De Gasperi.

Finalmente, alla stregua degli altri paesi europei, anche l’Italia ha un inno ufficiale che ha vinto la sua disputa con “Va pensiero”, il coro del Nabucco di Giuseppe Verdi che la lega propone da anni come inno alternativo. Roberto Calderoli rassicura sul fatto che l’ufficializzazione non abbia una sfumatura politica e che l’assenza della Lega in Senato e al momento dell’approvazione della legge alla camera sia stata casuale.

Una pagina di storia che valorizza un compagno fedele che nel corso degli anni ci ha seguiti vittoria dopo vittoria.

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