Lista nera di Putin: svelato elenco degli oligarchi a rischio sanzioni
Lista nera di Putin. La notizia arriva direttamente dal Tesoro americano che ha deciso di diffondere la “Putin-list”, l’elenco di russi vicini al presidente Vladimir Putin, che non sono ma che potrebbero essere oggetto di sanzioni.
Si tratterebbe di un elenco di funzionari russi, quasi tutti politici e imprenditori “accusati” per così dire per le interferenze della Russia sulle elezioni del 2016.
Lista nera di Putin: in tutto 210 sotto accusa
Nella lista compare anche il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov. Nell’elenco sono inclusi i nomi di 114 funzionari russi e dirigenti statali, così come 96 oligarchi. La persona più alta della lista nera è il primo ministro Dmitry Medvedev.
L’elenco dei funzionari russi, politici e imprenditori coinvolti sono in tutto 210 persone.
Nella “lista di oligarchi” c’è anche uno degli uomini più ricchi della Russia, Vladimir Evtushenko (Sistema) e i colleghi Alexey Mordashov, Viktor Rashnikov, il presidente e coproprietario della compagnia petrolifera Lukoil Vagit Alekperov, proprietario della Novolipetsk Metallurgical combine Vladimir Lisin.
La redazione della cosiddetta ‘Putin-list’ era prevista dalla legge approvata dal Congresso per varare nuove sanzioni per le interferenze. Tra loro vari consiglieri e diversi membri del Gabinetto del presidente russo. L’elenco include gli amministratori delegati di Gazprom e Rosneft, rispettivamente Aleksey Miller e Igor Sechin.
Una “lista nera” di politici e uomini d’affari (familiari compresi), e di enti parastatali russi accomunati dalla vicinanza a Vladimir Putin e al suo regime. Una cinquantina di persone, 300 calcolando i familiari, a rappresentare i gangli vitali dell’attuale regime politico-economico russo. Il rapporto espone in dettaglio i loro interessi finanziari. Si tratta nella sostanza di una sorta di fotografia dei soggetti che detengono le leve del potere economico in Russia con la compiacenza del regime politico.
L’amnistia pensata da Putin per sanare la situazione
La cifra a rischio è gigantesca: una ricerca del National Bureau of Economic Research di Cambridge, Massachusetts, calcola in mille miliardi i capitali nascosti all’estero dai ricchi russi.
A protezione dei suoi oligarchi, Putin ha proposto loro un’amnistia sui capitali in rientro in patria, e l’emissione di un Eurobond speciale “anonimo” per dar loro uno strumento per reinvestire.
Secondo la Novaja Gazeta, quotidiano di opposizione, tanti businessmen russi avrebbero già iniziato a sbarazzarsi delle proprie proprietà negli Usa.
Le sanzioni che Putin ha bollato come illegittime sono, secondo il suo portavoce Dmitrij Peskov, un tentativo ostile di influenzare le presidenziali di marzo.