L’Italia raccoglie solo 2,7 kg di rifiuti tessili per abitante all’anno

L’Italia raccoglie solo 2,7 kg di rifiuti tessili per abitante all’anno

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L’Italia è tra i maggiori produttori di tessuti in Europa, con un elevato consumo pro capite e un basso tasso di raccolta. Dal 2025 tutti i Paesi dovranno gestire i rifiuti tessili separatamente, ma attualmente solo l’1% viene riciclato. Il settore tessile ha un impatto ambientale significativo e c’è bisogno di un’azione sinergica per implementare la direttiva europea. I Consorzi volontari di produttori sono cruciali per promuovere una gestione efficace dei rifiuti tessili. L’Europa propone un sistema di Responsabilità Estesa del Produttore per migliorare la sostenibilità. Le istituzioni devono ancora definire una governance forte per gestire i rifiuti tessili.

Il problema dei rifiuti tessili in Italia: sfide e soluzioni

L’Italia si trova tra i principali paesi europei per la produzione di prodotti tessili, con una quantità di 23 kg per persona all’anno, ma con una raccolta di soli 2,7 kg pro capite. Questo significa che il Paese si trova di fronte a una grande sfida nella gestione dei rifiuti tessili, soprattutto considerando che attualmente solo l’1% di essi viene riciclato a livello mondiale.

Dall’1 gennaio 2025, tutti i Paesi membri dell’UE dovranno affrontare questo problema e raccogliere i rifiuti tessili separatamente dagli altri rifiuti. In Italia, c’è ancora molto da fare per migliorare la gestione di questi rifiuti, considerando che il settore tessile è responsabile del 10% delle emissioni globali di gas serra.

È quindi necessaria un’azione sinergica da parte di tutti gli attori coinvolti per implementare al meglio la direttiva europea, organizzando la filiera del fine vita e definendo regole univoche e armonizzate. È importante coinvolgere i consorzi di produttori tessili, che promuovono una gestione efficiente dei rifiuti e forniscono supporto per l’adesione alle normative.

Inoltre, è fondamentale sensibilizzare i consumatori sulla corretta dismissione dei capi tessili e favorire il dialogo tra tutti gli attori della filiera per migliorare la raccolta e garantire standard di qualità nel riciclo. Le istituzioni devono anche svolgere un ruolo importante nel definire normative chiare e sostenere la ricerca per trovare soluzioni innovative per il riciclo dei rifiuti tessili.

Il futuro del riciclo dei rifiuti tessili in Italia e in Europa

L’Italia si trova a fronteggiare una sfida importante per quanto riguarda la gestione dei rifiuti tessili, considerando che attualmente solo l’1% di essi viene riciclato a livello mondiale. Con il 1° gennaio 2025 in arrivo, tutti i Paesi membri dovranno adeguarsi alle normative europee che prevedono la raccolta separata dei rifiuti tessili. In Italia, il settore tessile ha un impatto significativo sulle emissioni di gas serra, ed è necessario un impegno condiviso per migliorare la situazione.

Luca Campadello, Strategic Development & Innovation Manager di Erion, sottolinea l’importanza di un’azione sinergica per implementare la direttiva europea e organizzare al meglio la filiera del fine vita dei prodotti tessili. Sarà cruciale lavorare insieme al Governo per definire regole chiare e armonizzate, e coinvolgere tutti gli attori della filiera per raggiungere un obiettivo comune.

I Consorzi, come Erion Textiles, svolgeranno un ruolo fondamentale nella promozione di una gestione efficiente dei rifiuti tessili. Sarà importante definire un modello di raccolta e selezione dei rifiuti, coinvolgere la distribuzione tradizionale e online, e sensibilizzare i consumatori sulla corretta dismissione degli indumenti a fine vita. Inoltre, sarà essenziale collaborare con Comuni, rivenditori, selezionatori e riciclatori per migliorare la raccolta e garantire standard di qualità nella gestione dei rifiuti tessili.

Le istituzioni dovranno giocare un ruolo chiave nel definire una governance efficace per la gestione dei rifiuti tessili in Italia. Manca ancora un sistema industriale per il riciclo dei tessuti, ma con l’implementazione della normativa europea e dei decreti nazionali, si spera che la situazione migliori. Sarà fondamentale investire in ricerca per trovare soluzioni di riciclo e garantire trasparenza e tracciabilità nel percorso dei rifiuti tessili, sensibilizzando i consumatori sull’importanza di una corretta gestione dei rifiuti tessili.

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