Lombardia e Veneto oggi al voto per il referendum sull’ autonomia

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Sono quasi 8 milioni i cittadini lombardi e veneti chiamati al voto oggi domenica 22 ottobre per il referendum sull’ autonomia.  “La macchina è pronta” sostiene Gianni Fava, assessore e coordinatore per la Regione Lombardia del referendum sull’autonomia, ricordando che si vota domenica dalle 7 alle 23 nei tradizionali seggi, muniti di un documento di identità. “Il referendum per l’autonomia si svolge, per la prima volta in Italia, con modalità di voto elettronico – ricorda l’assessore – e riguarda 7.897.056 elettori, 1.523 Comuni, 3.263 edifici sede di voto e 9.224 sezioni elettorali”.

“Sono 24.700 le voting machine, attraverso le quali gli elettori esprimeranno il loro voto – spiega Fava -. Sono in grado di funzionare anche in mobilità e di memorizzare i voti degli elettori in modo sicuro su memorie asportabili al termine delle votazioni. Tutte sono dotate di stampante per la verbalizzazione dei voti in fase di scrutinio e almeno 1.300 hanno anche un’urna integrata (non gestita dall’elettore) per la verifica incrociata dei voti memorizzati (ogni voto espresso viene stampato e conservato nell’urna)”.

Gli elettori sprovvisti della tessera elettorale possono rivolgersi agli uffici del Comune di residenza per conoscere l’ubicazione del proprio seggio. Non è consentito il voto all’estero, previsto solo per le elezioni della Camera dei Deputati, del Senato e per i referendum nazionali. I lombardi e veneti residenti all’estero ma iscritti all’Aire potranno però esercitare il diritto di voto presentandosi di persona al seggio della sezione elettorale in Italia in cui sono iscritti.

Il nodo quorum

In Lombardia non è previsto il quorum. Ciò significa che, a prescindere dal numero dei votanti, quello che conta sarà la vittoria del Sì o del No. In Veneto invece, per essere valida, la consultazione avrà bisogno di un’affluenza di almeno il 50%. I seggi forniranno l’affluenza degli elettori alle urne domenica alle ore 12 e alle ore 19 e alla chiusura delle operazioni di voto.

Molti amministratori locali del centrosinistra come il sindaco di Milano Beppe Sala e quello di Bergamo Giorgio Gori – tra l’altro candidato per i dem alle prossime regionali – hanno dichiarato che voteranno per il «sì» come Lega e Forza Italia. Contrari i grillini del Movimento s5 Stelle; si asterranno probabilmente i Fratelli d’Italia.

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