Londra, incendio grattacielo: dodici vittime, due italiani dispersi

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Prende fuoco un grattacielo a Londra. I pompieri londinesi hanno lottato per diverse ore con le fiamme. “Ci sono molti morti” ha detto Dany Cotton, dei vigili del fuoco di Londra. La polizia di Londra ha poi precisato: le vittime per ora sono sei. Sul posto ci sono almeno 200 pompieri e 40 mezzi per spegnere l’incendio, decine le ambulanze giunte nel quartiere. I feriti sono 74, di cui 20 gravi: alcuni si sono feriti cercando di scappare (anche lanciandosi dalle finestre), altri sono intossicati a causa del fumo. Dodici persone sono morte, due italiani dispersi.

Ancora non si conoscono le cause del rogo che, sembra, si è propagato dal quarto o quinto piano. Sembra sia stato un errore umano, come una pentola dimenticata sui fornelli o una sigaretta che ha dato inizio al rogo. Possibile anche si sia trattato di un cortocircuito o una fuga di gas. Gli inquirenti indagano.

È successo a nord Kensington, nella Grenfell Tower, un grattacielo di 24 piani situato a Notting Hill. I residenti si erano lamentati svariate volte per un rischio incendio dovuto ad un restauro non effettuato ormai da due anni. Trenta persone sono state ricoverate per intossicazioni, contusioni cadendo dalle scale o gravi ustioni. C’è il sospetto che alcuni residenti siano rimasti bloccati all’interno del grattacielo.

Alcuni si sono gettati dal tetto in cerca di salvezza

Alcuni testimoni raccontano di urla di bambini in cerca d’aiuto e persone che si sono gettate dalle finestre su materassi gonfiabili portati dai pompieri. Un uomo presente sul luogo della tragedia racconta: “Terrificante, non ho mai assistito a nulla di così spaventoso”. Le forze dell’ordine hanno isolato la zona per paura che il palazzo possa crollare. Uno dei pompieri racconta di aver visto delle luci sul tetto per segnalare la presenza di alcune persone, che, senza via d’uscita, si sarebbero buttate dal terrazzo non trovando nulla ad attutire la loro caduta. Una giornalista della Bbc dice: “Ho visto gente disperata buttarsi dalle finestre e sfracellarsi”.

Non si tratta di terrorismo

L’ipotesi terrorismo è subito venuta fuori, ma istantaneamente archiviata. È stata una disattenzione o un problema tecnico.  L’incendio ha preso il via intorno al quarto o quinto piano. Sono accorsi 40 mezzi dei vigili del fuoco, medici e 200 pompieri. L’acqua sparata dai mezzi di soccorso, però, riusciva a raggiungere solo la metà bassa del palazzo, il resto ha continuato a bruciare nel suo rogo. Chiuse strade e le stazioni della metropolitana più vicine. Evacuate le abitazioni dell’isolato. Il sindaco di Londra, Sadiq Khan, ha parlato di “grave incidente”.

Il presentatore del programma televisivo Amazing Spaces, George Clark, racconta: “Sono a 100 metri di distanza, eppure la cenere mi ricopre, è una scena che spezza il cuore”.

La conta delle vittime

Ci sono ancora tanti dispersi, tra cui due giovani fidanzati italiani. Si chiamano Gloria Trevisan e Marco Gottardi, sono due ragazzi veneti di 27 e 28 anni. Entrambi architetti, si trovano a Londra dallo scorso marzo. Abitavano al ventitreesimo e penultimo piano del grattacielo in fiamme. Il sindaco Sadiq Khan ha comunicato che ci sono ancora “molte persone che mancano all’appello”. Il numero dei morti è destinato ad aumentare.

Un bambino è stato lanciato nel vuoto da una mamma disperata ed è stato preso al volo da un uomo. Circa venti persone sono in gravi condizioni.

La premier Theresa May ha detto di essere “profondamente rattristata per la perdita di vite”.

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