L’Unione Europea esce gradualmente dalla stagnazione con una crescita lenta

L’Unione Europea esce gradualmente dalla stagnazione con una crescita lenta

Milano si trova ad affrontare l’ascesa dell’euro e l’aumento del costo della vita, mentre l’inflazione e la crisi economica continuano a essere una minaccia. Le previsioni della Commissione europea indicano una crescita graduale ma costante del PIL nell’UE e nella zona euro fino al 2026, con un’attesa disinflazione. Tuttavia, le famiglie continuano a risparmiare a causa dell’alto costo della vita, mentre gli investimenti sono deludenti. Nonostante alcuni segnali positivi, come la diminuzione del rapporto debito/PIL, l’aumento del debito pubblico rimane un problema. Paolo Gentiloni sottolinea la necessità di rafforzare la crescita economica in Italia negli anni a venire.

Prospettive economiche dell’Unione Europea: crescita, inflazione e debito pubblico

Le previsioni economiche dell’Unione Europea indicano una ripresa della crescita dopo un lungo periodo di stagnazione, con un aumento graduale del PIL nel 2024 e nei seguenti anni. Tuttavia, si prevede una disinflazione sia nella zona euro che nell’UE, con un calo dell’inflazione complessiva nei prossimi anni.

Nonostante la crescita dell’occupazione e dei salari reali, i consumi delle famiglie sono rimasti modesti a causa dell’alto costo della vita e dell’incertezza legata agli shock esterni. Gli investimenti hanno registrato una contrazione nella prima metà del 2024, mentre il rapporto debito/PIL delle amministrazioni pubbliche dovrebbe diminuire grazie agli sforzi dei vari Stati membri.

Tuttavia, il rapporto debito/PIL aggregato dell’UE è in aumento, riflettendo disavanzi primari elevati e una crescita più lenta del PIL rispetto agli interessi. L’Italia si trova in linea con la media europea, con la necessità di rafforzare la crescita nei prossimi anni, in particolare attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Nonostante le incertezze legate a guerre, tensioni internazionali e possibili conflitti commerciali, l’Unione Europea ha visto la creazione di nuovi posti di lavoro e il livello di disoccupazione più basso di sempre. La situazione economica italiana richiede un impegno per sostenere la crescita e affrontare le sfide future.

Prospettive economiche dell’Unione Europea e della zona euro

Le previsioni economiche per l’Unione Europea e la zona euro indicano una lenta ripresa dopo un periodo di stagnazione, con un aumento del PIL e una disinflazione in corso. Si prevede che il PIL crescerà dell’0,9% nell’UE e dell’0,8% nella zona euro nel 2024, accelerando rispettivamente all’1,5% e all’1,3% nel 2025 e all’1,8% e all’1,6% nel 2026.

La zona euro è attesa a una riduzione dell’inflazione complessiva: dal 5,4% del 2023 si prevede una discesa al 2,4% nel 2024, per poi diminuire gradualmente al 2,1% nel 2025 e all’1,9% nel 2026. Nell’UE, la disinflazione sarà ancora più marcata, con un calo dell’inflazione complessiva dal 6,4% nel 2023 al 2,6% nel 2024, al 2,4% nel 2025 e al 2,0% nel 2026.

L’economia dell’UE ha mostrato una costante espansione nel secondo e terzo trimestre del 2024, con un numero crescente di posti di lavoro e un recupero dei salari reali. Tuttavia, i consumi delle famiglie sono rimasti modesti a causa del costo della vita elevato e dell’incertezza generata da shock estremi e tassi di interesse alti, che hanno portato le famiglie a risparmiare una parte maggiore del loro reddito.

Le previsioni indicano che, nonostante gli sforzi per ridurre il rapporto debito/PIL, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche diminuirà nel 2024 e nei due anni successivi. Tuttavia, il debito pubblico complessivo dell’UE è previsto in aumento, riflettendo disavanzi primari elevati e l’incremento della spesa per interessi. In questo contesto, è fondamentale rafforzare la crescita economica nei prossimi anni, con un’attenzione particolare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

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