Madre e figlia travolte sulle strisce a Gela, morta anche la bimba

Madre e figlia travolte sulle strisce a Gela, morta anche la bimba

E’ morta anche la bambina rimasta ferita dopo essere stata investita da un pirata della strada a Gela insieme alla madre. La donna era morta sul colpo, la figlia di 6 anni, Ludovica Caracappa, ricoverata in ospedale, non ce l’ha fatta ed è deceduta in tarda mattinata.

Secondo una prima ricostruzione, Nuccia Vullo, parrucchiera molto conosciuta in città, stava attraversando la strada mano nella mano con la figlia, quando improvvisamente un’auto, probabilmente una Fiat Punto, le ha travolte.

L’incidente ieri sera sotto gli occhi del padre

L’incidente sotto gli occhi del padre: madre e figlia sono state travolte ieri sera da un’automobile mentre attraversavano la strada in via Venezia, alla periferia est di Gela. La vittima, 35 anni, è Nuccia Vullo morta sul colpo in via Venezia, nei pressi della rotatoria est della città. La figlioletta, Ludovica Caracappa, è arrivata in ospedale in condizioni disperate. La piccina, che ha subito varie lesioni con grave trauma cranico è stata trasferita in una struttura sanitaria meglio attrezzata di Palermo. Durante il viaggio in elicottero ha avuto un blocco cardiaco che però è riuscita a superare con l’assistenza del personale medico e paramedico del 118. Ma le sue condizioni si sono aggravate e la bimba è morta poco dopo le 13 all’ospedale Di Cristina di Palermo dove era stata trasferita.

Il pirata si è costituito

Il pirata, un giovane di 23 anni, si è costituito. In un primo momento il guidatore non si è fermato ma ha proseguito la sua folle corsa lasciando perdere le proprie tracce. Solamente trenta minuti più tardi si è costituito al Reparto Territoriale dei Carabinieri. Si tratta di Salvatore Rinella, che ai militari ha confessato di essere lui alla guida della Fiat Punto di colore bianco ricercata.

Magistratura e carabinieri lo accusano di omicidio stradale con fuga del conducente e lesioni personali gravi. L’auto è stata ritrovata, su sua indicazione, nell’ex mattatoio comunale dove l’aveva nascosta dopo la fuga decisa per paura di essere linciato dai parenti. L’incidente, infatti, è avvenuto sotto gli occhi del marito della vittima e di alcuni familiari, all’uscita di una pizzeria di via Venezia, alla periferia est della città.

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