Manifesti per Daphne Galizia, Malta non dimentica la giornalista uccisa
Manifesti per Daphne Galizia a Malta. Sono stati affissi a Valletta, fuori dal Parlamento di Malta, dei manifesti contro il governo Muscat, accusandolo di non aver assunto le responsabilità politiche per la morte della giornalista investigativa Daphne Caruana Galizia, uccisa lo scorso 16 ottobre da un’autobomba a Malta.
Ad organizzare la protesta #OccupyJustice, un gruppo militante tutto al femminile che dichiara di “essere disgustato dal modo in cui il governo promuove una cultura dell’impunità invece di provare a contrastarla”. La protesta ha preso forma attraverso l’affissione di manifesti e poster che riprendevano alcuni titoli di film modificati, con l’intento di criticare i rappresentanti delle forze politiche e il loro operato sull’omicidio della giornalista.
Manifesti per Daphne Galizia a Malta: il movimento #OccupyJustice contro il governo locale
In uno dei manifesti è stato modificato il titolo del film “Lord of the Flies” in “Lord of the Lies” dove viene sostituito flies(mosche) con lies( bugie). Altri manifesti sono stati affissi nelle principali vie di Valletta, la capitale di Malta, in cui vi era scritto ” il silenzio è mafia”, questi predisposti da altri gruppi di attivisti. Il movimento #OccupyJustice protesta contro il governo del premier Joseph Muscat perchè dopo sei mesi dall’uccisione della giornalista ancora non si sa chi ha commissionato l’omicidio e nessuno si prende la responsabilità politica per la sua morte.
Questa protesta testimonia come il ricordo e l’operato di Galizia sono fortemente sentiti da tutta la popolazione e dal mondo giornalistico. Diciotto testate mondiali, tra cui l’italiana La Repubblica, hanno infatti creato il The Daphne Project.
L’omicidio della giornalista lo scorso ottobre
Daphne Caruana Galizia che indagava su storie di corruzione, è stata assassinata da un’autobomba il 16 ottobre, collocata proprio sulla sua automobile, a poca distanza da casa sua. Giorni prima del vile attentato la Galizia aveva denunciato il recapito di alcune minacce di morte nei suoi confronti. Tra le inchieste della giornalista vi erano quelle sui legami dai contorni equivoci tra la politica e la finanza nera di Malta.