Malta, preoccupazione dell’UE per possibile frode sui permessi di soggiorno
La Commissione europea si è espressa in merito alle accuse di frode nel sistema dei permessi di soggiorno di Malta, evidenziando seri rischi per la sicurezza della zona Schengen. Il presunto schema fraudolento riguarda il rilascio di circa 18.000 carte d’identità a cittadini di paesi terzi, principalmente dall’Egitto e dalla Libia. La Commissione non ha poteri per intervenire direttamente, ma monitorerà la situazione e chiederà il ritiro dei permessi ottenuti illegalmente. Il ministro dell’Interno di Malta, Byron Camilleri, è stato chiamato a dimettersi a seguito dello scandalo, che ha scatenato un vivace dibattito politico nell’isola.
La Commissione europea esprime preoccupazione per frodi nel sistema dei permessi di soggiorno a Malta
La Commissione europea ha manifestato seria preoccupazione per le accuse di frode nel sistema dei permessi di soggiorno di Malta. La Commissaria europea per gli Affari interni, Ylva Johansson, ha evidenziato i potenziali rischi per la sicurezza della zona Schengen derivanti dal presunto schema fraudolento. Johansson ha sottolineato che la Commissione non ha il potere di intervenire direttamente in singoli casi di frode, né di applicare la legge penale, ma continuerà a monitorare attentamente la situazione in attesa delle conclusioni delle indagini in corso.
Le accuse riguardano un vasto schema di rilascio fraudolento di circa 18.000 carte d’identità a cittadini di paesi terzi, in particolare provenienti dall’Egitto e dalla Libia. Questo scandalo ha scatenato un acceso dibattito politico a Malta, con partiti di opposizione e organizzazioni della società civile che hanno chiesto le dimissioni del ministro dell’Interno, Byron Camilleri.
Secondo le leggi dell’Unione Europea sull’immigrazione legale, i permessi di soggiorno ottenuti in modo fraudolento devono essere ritirati. La Commissaria Johansson ha ribadito l’importanza di rispettare tali normative per garantire la sicurezza e l’integrità del sistema Schengen. La Commissione europea, pur non avendo poteri di licenziamento, continuerà a seguire da vicino lo sviluppo della situazione a Malta, in attesa di eventuali provvedimenti giudiziari.
Preoccupazione della Commissione europea per le accuse di frode nei permessi di soggiorno a Malta
La Commissione europea ha recentemente manifestato seria preoccupazione riguardo alle accuse di frode nel sistema dei permessi di soggiorno a Malta. La Commissaria europea per gli Affari interni, Ylva Johansson, ha evidenziato i potenziali rischi per la sicurezza della zona Schengen causati dal presunto schema fraudolento che ha portato al rilascio fraudolento di circa 18.000 carte d’identità a cittadini provenienti principalmente da Egitto e Libia.
La Commissione ha chiarito che non dispone di poteri generali per intervenire in singoli casi né ha competenza per applicare la legge in materia penale o nell’amministrazione quotidiana di uno Stato membro. Tuttavia, Johansson ha assicurato che la Commissione continuerà a monitorare da vicino la situazione, in attesa delle prossime conclusioni delle indagini in corso.
Le leggi dell’Unione Europea sull’immigrazione legale prevedono che i permessi di soggiorno ottenuti in modo fraudolento debbano essere ritirati. Questo scandalo ha scatenato un acceso dibattito politico a Malta, con partiti di opposizione e organizzazioni della società civile che hanno richiesto le dimissioni del ministro dell’Interno, Byron Camilleri.
La situazione continua a evolversi e le autorità maltesi stanno cooperando con le indagini in corso. Resta da vedere quali saranno le misure adottate per garantire la sicurezza e l’integrità del sistema dei permessi di soggiorno a Malta e in tutta l’Unione Europea.
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