Malta: Riforme Giudiziarie Approvate Tra Proteste Contro il Governo

Riforme Controverse a Malta: Il Voto Finale in Parlamento
LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Le recenti riforme del governo maltese riguardanti le inchieste magisteriali sono state approvate con un voto finale in Parlamento, nonostante le proteste che si sono svolte all’esterno dell’edificio. Queste modifiche limitano significativamente la possibilità per gli individui di richiedere indagini ufficiali, imponendo un rigido limite di due anni. Il leader dell’opposizione, Bernard Grech, ha guidato il suo partito in un gesto di protesta, abbandonando l’aula parlamentare e definendo il voto una “vergogna democratica” e un attacco ai diritti dei cittadini.
La mozione è stata approvata con 37 voti a favore e 30 contrari e darà il via al processo di revisione del Codice Penale, affinché il disegno di legge possa diventare legge con la firma del Presidente. Queste riforme sono nate in un contesto di crescente preoccupazione sociale, dopo un’inchiesta che aveva coinvolto l’ex primo ministro Joseph Muscat, accusato di corruzione e altri crimini finanziari. Le modifiche legislative arrivano proprio mentre l’avvocato e ex deputato Jason Azzopardi stava presentando una serie di richieste per inchieste su casi di corruzione di alto profilo.
Le Obiezioni dell’Opposizione Nazionalista
Il Partito Nazionalista, che ha fortemente contestato il disegno di legge, ha chiesto un voto durante la prima lettura, un passaggio che normalmente è ritenuto procedurale. Dopo un dibattito lungo e acceso, il disegno di legge ha ricevuto l’approvazione nella sua seconda lettura il mese scorso. Martedì scorso, la Commissione per la Considerazione dei Progetti di Legge ha continuato la discussione, con il governo che ha introdotto emendamenti per cercare di moderare alcune delle disposizioni più controverse.
Una delle principali critiche è stata la supervisione del procuratore generale sulle inchieste magisteriali, che è stata rimossa in seguito alle modifiche. Questa decisione era stata vista come una potenziale minaccia all’indipendenza della magistratura. Con i nuovi emendamenti, la nomea degli esperti sarà gestita dal magistrato inquirente e dal presidente della Corte Suprema. Sebbene il Partito Nazionalista abbia accolto con favore questo cambiamento, ha comunque votato contro il disegno di legge in commissione, ritenendo che non affrontasse i problemi più gravi sollevati dalle riforme.
In un’intervista, Robert Aquilina, presidente onorario di Repubblika e rappresentante della Fondazione Falcone a Malta, ha dichiarato: “Questa legge rappresenta un passo indietro per la democrazia maltese. Le conseguenze di questa approvazione di legge saranno avvertite a lungo termine”. Aquilina ha annunciato che il movimento della società civile “Repubblika” ha organizzato una protesta all’esterno del Parlamento, evidenziando la profonda disapprovazione pubblica nei confronti delle riforme. “La storia condannerà chiunque abbia reso possibile l’approvazione della legge”, ha aggiunto.
Durante l’arrivo al Parlamento del primo ministro, Robert Abela, la folla ha risposto con fischi. Aquilina lo ha accusato di essere il “principale protettore della mafia” a Malta, alimentando ulteriormente la tensione tra governo e opposizione. La situazione attuale mette in evidenza un forte divario tra le aspettative dei cittadini e le azioni del governo, il che ha portato a un’intensa campagna di mobilitazione da parte di diverse organizzazioni civili e partiti di opposizione.
L’escalation delle proteste e le critiche sull’integrità delle riforme legislative pongono interrogativi sull’effettiva volontà del governo di compromettersi con i diritti civili e l’indipendenza della giustizia. Questo scenario complesso richiede un’attenzione particolare da parte della comunità internazionale, in quanto le riforme proposte potrebbero avere ripercussioni non solo sul sistema giudiziario maltese, ma anche sull’immagine di Malta a livello globale.
Fonti ufficiali, tra cui il Parlamento di Malta e le dichiarazioni dei leader del movimento Repubblika, continuano a monitorare la situazione, mentre le elezioni future potrebbero vedere un impatto significativo sulle politiche e sul modo in cui vengono gestite indagini e diritti civili nel paese. La società civile è pronta a rimanere attiva e unita per sfidare qualsiasi legge che venga percepita come un attacco ai diritti fondamentali.
(ITALPRESS).
Non perderti tutte le notizie dal mondo su Blog.it