Mamma e figlia uccise per vendicare boss: il mistero del terzo assassino

Mamma e figlia uccise per vendicare boss: il mistero del terzo assassino

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Il duplice omicidio di Rosellina Indrieri e Barbara De Marco a San Lorenzo del Vallo, causato da una vendetta legata a un precedente delitto, ha sconvolto la tranquilla comunità. Il capofamiglia Gaetano De Marco è scampato all’attentato, mentre il figlio ha contribuito alla condanna degli assassini. Tuttavia, la presenza di un terzo killer fantasma rimane un mistero irrisolto, lasciando aperti interrogativi sulla complessa rete criminale coinvolta. La sentenza definitiva è stata emessa nel 2017, ma il caso continua a suscitare interesse e domande sulle persone coinvolte nel tragico evento.

La strage di San Lorenzo del Vallo: il duplice omicidio di Rosellina Indrieri e Barbara De Marco

Il tranquillo paese di San Lorenzo del Vallo, in provincia di Cosenza, è stato scosso da una terribile vendetta che ha portato alla morte di Rosellina Indrieri e sua figlia Barbara De Marco. Il loro omicidio, avvenuto durante il Festival di Sanremo nel 2011, era in realtà mirato al capofamiglia Gaetano De Marco, coinvolto in una faida criminale.

La vicenda prende origine dall’omicidio di Domenico Presta, figlio di un boss locale, ucciso da Aldo De Marco, fratello di Gaetano. Questo fatto ha scatenato una serie di eventi che ha portato alla morte delle due donne e successivamente anche di Gaetano De Marco, ucciso due mesi dopo in un agguato.

Nonostante due uomini, Domenico Scarola e Francesco Salvatore Scorza, siano stati condannati per gli omicidi di Rosellina e Barbara, la presenza di un terzo killer “fantasma” non è mai stata esclusa. Infatti, sul luogo del crimine sono state trovate prove dell’utilizzo di diverse armi, indicando la possibile partecipazione di più persone nell’esecuzione della strage.

La collaborazione di Silas De Marco, figlio superstite della famiglia, è stata fondamentale per la risoluzione del caso, ma la ricerca dei complici rimasti ignoti è ancora aperta. La strage di San Lorenzo del Vallo resta quindi avvolta nel mistero, con il coinvolgimento di potenziali complici ancora da identificare.

La caccia ai killer “fantasma” nella strage di San Lorenzo del Vallo

La strage di San Lorenzo del Vallo, che ha visto la morte di Rosellina Indrieri e Barbara De Marco, ha scosso profondamente la piccola comunità del paese. Il piano vendicativo che ha portato a questo tragico evento era legato all’omicidio di Domenico Presta, figlio di un boss locale, ucciso da Aldo De Marco, fratello di Gaetano De Marco.

Nel corso del processo, due uomini sono stati condannati all’ergastolo per l’omicidio delle due donne, ma la presenza di un terzo “killer fantasma” è emersa durante le indagini. L’uso di diverse armi sul luogo del crimine ha portato gli investigatori a ipotizzare la presenza di almeno un’altra persona coinvolta nella strage.

La collaborazione di Silas De Marco, figlio superstite della famiglia De Marco, è stata fondamentale per l’arresto dei due colpevoli principali. Tuttavia, la ricerca dei responsabili ancora in libertà continua, nella speranza di portare giustizia per le vittime e porre fine a questa terribile vicenda.

La comunità di San Lorenzo del Vallo lotta ancora per riprendersi da questo tragico evento, mentre la caccia ai killer “fantasma” continua ad essere al centro delle indagini per assicurare alla giustizia tutti coloro che sono coinvolti nella strage.

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