Manifesto sulle frontiere della ricerca per il rinascimento economico a Perugia
Il convegno internazionale “Manifesto e frontiere della ricerca per un Rinascimento economico” si tiene il 20 e 21 giugno al Dipartimento di Economia dell’Università di Perugia. Durante la sessione plenaria di presentazione dei contenuti del Manifesto per la Nuova Economia, si discutono i principi e i temi dell’economia civile e si invita i professori a portarli nelle proprie università.
L’evento è organizzato in collaborazione con Federcasse BCC, Confcooperative e NeXt Economia, con il sostegno di Fondosviluppo e il contributo di Assimoco, Fondazione Giorgio Fuà, Fondazione Perugia e Gioosto e il patrocinio di Sites, Sied, Siecon, Aissec. La conferenza è una tappa importante per il Festival Nazionale dell’Economia Civile, che si terrà a Firenze dal 3 al 6 ottobre 2024.
Durante la sessione plenaria, Marco Ferrando di Avvenire sottolinea l’importanza di un approccio di comunicazione diverso, in grado di affrontare i grandi temi economici con una prospettiva alternativa. Leonardo Becchetti, Direttore del Festival Nazionale Economia Civile e Co-fondatore di NeXt Economia, parla dell’importanza di una nuova economia basata sul benessere sociale e la felicità, superando il concetto tradizionale di profitto.
Giovanni Ferri della Lumsa sottolinea l’importanza delle emozioni nel processo decisionale, sottolineando la necessità di una scienza economica che produca senso per la società. Massimo Bordignon della Cattolica di Milano critica la presenza dell’homo oeconomicus nell’economia mainstream, sottolineando la necessità di rendere il sistema economico più sostenibile.
Gabriella Cagliesi della University of Sussex evidenzia la necessità di coinvolgere economisti ed economia nella società reale, indicando quattro passi per un rinascimento economico: educazione sostenibile, lotta alla povertà digitale, ricerca di evidenze empiriche e costruzione di alleanze.
Il Festival Nazionale dell’Economia Civile lavora da anni su questi passi, promuovendo l’educazione sostenibile, la ricerca di indicatori alternativi di benessere, la co-programmazione territoriale e la collaborazione tra professori, studenti e società civile per superare i limiti del modello economico attuale.