Cosultazioni, il Renzi Bis non è solo un’ipotesi

Si è dimesso il premier Matteo Renzi dopo l’approvazione della legge di bilancio. Il Senato ha dato il via libera definitivo con 166 voti favorevoli, 70 contrari e 1 astenuto. Fiducia passata 173 sì e 108 no sul ddl bilancio, approvato senza modifiche rispetto al testo licenziato dalla Camera. Al via le consultazioni.

Al via le consultazioni con le più alte cariche dello Stato e con i gruppi parlamentari. Dopo la formalizzazione delle dimissioni di Renzi, ora l’obiettivo è trovare una soluzione in pochi giorni.

Mentre il premier dimissionario ha scelto la strada del silenzio, tra i Palazzi inizia prendere sempre più corpo l’ipotesi di un nuovo governo Renzi. Infatti in mancanza di una vera alternativa in tempi stretti, l’idea del Matteo Renzi bis inizia a trovare i primi autorevoli sostenitori. Alcuni degli esponenti del Partito Democratico che hanno invitato Renzi a dimettersi, oggi vedono in suo nuovo mandato, la possibilità di affrontare temi di massima priorità come l’emergenza MPS e le elezioni anticipate, senza dimenticare che il 24 gennaio l’Italicum attende il il pronunciamento della Consulta. Un’ipotesi più che reale per il Presidente Mattarella.

L’approvazione in tempi stretti era stata richiesta dal Quirinale prima delle dimissioni del governo, dopo il risultato del referendum del 4 dicembre. C’è anche da sciogliere il nodo della strategia con cui affrontare la crisi di governo e il percorso che porterà a nuove elezioni.

Il gruppo che fa capo a Bersani non vedrebbe male il sostegno ad un governo che permetta il completamento della legislatura, ovvero il voto nella primavera del 2018. Renzi ha parlato invece di andare alle urne in primavera tra marzo e aprile e di andare avanti con un governo di responsabilità con tutti dentro, in cui le responsabilità politiche siano condivise e che duri il tempo necessario per organizzare le elezioni, mettendo mano anche alla legge elettorale.

Legge di bilancio

I punti essenziali della legge di bilancio riguardano: fisco, pensioni, famiglia, giochi e cultura, eccone alcuni:

  • Congelato l’aumento IVA: L’operazione costa 15 miliardi ma gli incrementi slittano al 2018.
  • Canone Rai: il canone di abbonamento alla tv scenderà nel 2017 da 100 a 90 euro.
  • L’ecobonus viene confermato al 65% e il bonus mobili al 50%.
  • Sgravi assunzioni e premi produttività: prevista la decontribuzione per le assunzioni stabili degli studenti che abbiano svolto stage (alternanza scuola-lavoro). Il tetto era di 3.250 euro l’anno per massimo 36 mesi ma con decreto ministeriale la soglia è stata alzata a 8.060 euro, ma solo per le assunzioni al Sud di giovani e disoccupati. Salgono invece i tetti per la detassazione al 10% dei premi di produttività (fino a 4.000 euro su redditi di massimo 80.000 euro).
  • Fondo povertà: sarà incrementato di 150 milioni di euro. Conseguentemente, dal 2017, viene ridotta di 150 milioni annui l’autorizzazione di spesa per il finanziamento dell’Assegno di disoccupazione.
  • Sanità: il finanziamento del Sistema sanitario nazionale viene portato a 113 miliardi di euro per il 2017 e a 114 miliardi di euro per il 2018.
  • Bonus nido: stop al tetto Isee di 25mila euro per accedere al bonus nido da mille euro l’anno. Il buono sarà esteso anche alle forme di supporto a casa per i bambini al di sotto di 3 anni malati cronici, e ne potranno usufruire i genitori che presentano la ricevuta della retta di frequenza. Il Fondo di sostegno alla natalità è in favore delle famiglie con figli nati o adottati dal 1 gennaio 2017. Arriva anche  il ‘premio alla nascita’, o all’adozione di minore pari ad 800 euro, corrisposto, in unica soluzione dall’Inps.
  • Scuole materne: aumenta da 25 a 50 milioni il contributo aggiuntivo dello Stato al funzionamento delle scuole materne paritarie. Parallelamente viene ridotta la spesa massima detraibile sostenuta per la frequenza delle scuole paritarie.
  • Congedo anche per i papà: il congedo obbligatorio per i papà sarà di due giorni nel 2017 e di quattro giorni nel 2018. Si allunga anche al 2018 la sperimentazione introdotta nelle precedenti leggi di stabilità che alzava a due giorni i giorni di congedo da fruire entro i cinque mesi dalla nascita del figlio. Si prevede inoltre che per il 2018 il padre lavoratore dipendente potrà astenersi per un giorno in più previo accordo tra genitori e a valere sui giorni spettanti alla madre.
  • Bonus 18enni: i 18enni potranno utilizzare il bonus cultura da 500 euro anche per acquistare musica su Internet.
  • Pensione anticipata per le donne in presenza di determinati requisiti, è estesa anche a chi ha avendo 57 anni di età, ha maturato i 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2015. Sono oltre quattromila le lavoratrici che potranno usufruire dell’estensione.