Marco Travaglio: “Le ragioni dietro le critiche ad Antonio Scurati non sono censura”/ “Le prove presentate da Serena Bortone & C.”

Marco Travaglio: “Le ragioni dietro le critiche ad Antonio Scurati non sono censura”/ “Le prove presentate da Serena Bortone & C.”

Antonio Scurati e il presunto caso di censura della Rai stanno facendo parlare di sé con nuovi colpi di scena. Il giornalista e conduttore Nicola Porro ha pubblicato sul suo sito documenti che metterebbero in discussione l’accusa di censura lanciata da Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano, ammettendo di aver fatto un errore nel credere alla tesi della censura. Una email del 19 aprile inviata da Ilaria Mecarelli a Giovanni Alibrandi conferma la presenza di Antonio Scurati come ospite, con la scritta “Tg” a fianco del suo nome, indicando la partecipazione a titolo gratuito. Questo scatena una serie di polemiche e accende i riflettori sulla conduttrice Serena Bartone, colpevole secondo il Giornale di aver innescato la vicenda con un post su Instagram. Scurati decide di non recarsi a Roma, mentre si discute dell’estromissione prevista per il suo monologo sul 25 aprile. L’inchiesta rivela che lo scrittore aveva già prenotato viaggio e alloggio per l’evento.

Il caso si complica ulteriormente quando emergono dettagli sulla trattativa economica tra Scurati e la Rai, che vedeva un accordo con un cachet iniziale di mille euro, poi salito a 1.800 euro e successivamente abbassato a 1.500 euro per “motivi editoriali”. Tuttavia, il direttore degli Approfondimenti Paolo Corsini propone un intervento gratuito dopo aver visionato il contenuto del monologo. A questo punto, Mecarelli aveva già prenotato viaggio e alloggio per lo scrittore, che non era a conoscenza dell’annullamento dei 1.500 euro precedentemente concordati. La vicenda si infiamma ulteriormente quando Serena Bartone tenta invano di contattare i dirigenti Rai e si sfoga su Instagram, scatenando una serie di polemiche.

Nonostante le nuove rivelazioni, Marco Travaglio si schiera contro Serena Bartone sostenendo che non si può parlare di censura nel caso di Scurati. Il direttore del Fatto Quotidiano ammette di essersi basato solo sulla versione della conduttrice, sollevando dubbi sul coinvolgimento di Scurati. La situazione si fa ancora più intricata quando si scopre che i dirigenti Rai non avevano mai comunicato che lo scrittore non avrebbe dovuto leggere il suo monologo.

Il caso Antonio Scurati ha attirato l’attenzione anche a livello internazionale, con la stampa estera che ha messo in discussione lo stato della democrazia in Italia. Tuttavia, l’Unione europea ha smentito le accuse di censura, ribadendo che il quadro giuridico italiano regolante i media è solido ed efficace. Le autorità europee sottolineano inoltre l’indipendenza delle istituzioni di regolamentazione dei media in Italia.

In conclusione, il caso Scurati rimane irrisolto e continua a suscitare polemiche e dibattiti su libertà di espressione e controllo dei media.

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