Marijuana cinese, scoperta maxi fabbrica a Reggio Emilia

Una vera e propria fabbrica, cinese, di marijuana, suddivisa in reparti produttivi – coltivazione, irradiazione ed essiccazione – è stata scoperta e dai carabinieri in provincia di Reggio Emilia, dove sono stati sequestrati 2 quintali di marijuana e oltre 1.600 piante. Al dettaglio avrebbero fruttato 3 milioni di euro. Con un avveniristico impianto di areazione, irradiamento e irrigazione grazie al quale due imprenditori cinesi, arrestati, erano riusciti a ricreare l’habitat per produrre lo stupefacente. Arrestati 2 cinesi, sequestrati 2 quintali e 1600 piante marijuana
Oltre all’area di produzione nel casolare, erano sistemate anche le camere dove vivano i due cinesi arrestati, che grazie a un sofisticato impianto di videosorveglianza, oltre a monitorare costantemente l’intero ciclo produttivo, riprendevano l’esterno dell’azienda per controllare il sopraggiungere eventuale di forze di polizia.  L’intero stabile, dopo essere stato svuotato dell’ingente quantitativo di droga, è stato sequestrato. Al dettaglio avrebbero fruttato oltre 3 milioni di euro.
La casa colonica era stata quasi tutta trasformata in una fabbrica che produceva marijuana, mentre in una parte abitavano i due arrestati. In una delle camere da letto, erano installati tre monitor, due dei quali proiettavano le immagini delle telecamere esterne, l’altro della zona di produzione della marijuana. Nei locali dove venivano coltivate la pianta, erano installate centinaia di luci a incandescenza sistemate in modo da funzionare come una serra: sotto le luci oltre 1.600 piante in fase di crescita, piantate nel terriccio. Le indagini proseguono per individuare i canali di destinazione della marijuana prodotta, tra la bassa lombarda e le province emiliane di Parma, Modena, Reggio Emilia e Piacenza.

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