Mattarella: “I valori della Repubblica per un futuro di pace”

0

L’Italia celebra la festa della Repubblica. A Roma la parata dei sindaci, con in prima fila i primi cittadini dei centri colpiti dal terremoto del Centro Italia. Il capo della Stato, Sergio Mattarella: «I valori del 1946 ci guidano per garantire un futuro di pace».

Alle 9.15 l’alzabandiera solenne all’Altare della Patria e l’omaggio del presidente della Repubblica al Milite Ignoto.
Le Frecce Tricolori hanno sorvolato l’area della cerimonia e, contemporaneamente, una bandiera italiana di 1.600 metri quadrati è stata stesa lungo il Colosseo.

Poco meno di 4.000 le persone nella sfilata, insieme a 159 bandiere e stendardi, 14 bande, 51 cavalli, 22 cani e 79 veicoli, tra i quali i mezzi impiegati per l’emergenza sisma.

Il messaggio di Mattarella

«Nel settantunesimo anniversario della nascita della Repubblica Italiana, rivolgo il mio saluto agli uomini ed alle donne delle nostre Forze Armate ed insieme a loro rendo omaggio ai tanti caduti lungo il difficile e sofferto cammino del nostro Paese verso la libertà e la democrazia».

Futuro di pace e prosperità

«Dare alle future generazioni un’Italia in pace, prospera e solidale, in grado di assolvere a un ruolo autorevole e propulsivo all’interno di quella comunità internazionale che abbiamo contribuito a edificare – ha continuato Mattarella -. Le difficoltà che stiamo affrontando, le minacce alla nostra sicurezza e al nostro benessere vanno sostenute con la limpida coscienza dei risultati raggiunti».

Attenzione al Centro Italia

Mattarella ha ribadito l’importanza del lavoro delle Forze Armate: «La loro professionalità, la loro abnegazione, il modo costruttivo e umano con cui hanno saputo interpretare i compiti quotidianamente svolti in Patria ed in tante regioni del mondo, non privi di rischi, sono alla base della stima e dell’affetto dai quali sono circondate. Un ringraziamento particolarmente sentito va ai militari intervenuti con la Protezione Civile in soccorso alle popolazioni del Centro Italia, duramente e dolorosamente colpite».

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *