Le autorità di Vibo Valentia hanno individuato enormi quantitativi di rifiuti illecitamente abbandonati, causando ingenti danni ambientali e finanziari. Le indagini, condotte dalla Procura della Repubblica, hanno portato alla scoperta di tonnellate di rifiuti pericolosi attribuibili a soggetti privati e a una società proprietaria dell’area. I responsabili sono stati contestati per l’omesso pagamento del tributo ecologico e sono state richieste sanzioni pecuniarie per un totale di circa 2 milioni di euro. È previsto l’utilizzo delle prove raccolte anche per fini fiscali. La situazione evidenzia l’importanza del corretto smaltimento dei rifiuti per evitare danni all’ambiente e alle risorse pubbliche.
A Vibo Valentia, sono stati individuati enormi quantitativi di rifiuti illecitamente abbandonati, causando un danno significativo al bilancio regionale. Le indagini condotte sotto il coordinamento della Procura della Repubblica hanno rivelato un’area utilizzata come rimessaggio abusivo di imbarcazioni, la quale è stata sottoposta a sequestro penale. Attraverso gli accertamenti svolti insieme al personale tecnico della Provincia e del Dipartimento A.R.P.A.CAL., sono emerse circa 7 tonnellate di rifiuti pericolosi e non, attribuibili a soggetti privati ora indagati per l’abusivo deposito.
Dallo studio delle indagini, è emerso che ulteriori 4.500 tonnellate di rifiuti pericolosi e non sono riconducibili alla Società proprietaria dell’area per il periodo dal 2010 al 2014. Dopo aver ricevuto il nulla osta dall’Autorità Giudiziaria per l’utilizzo degli elementi di indagine a fini fiscali, i militari della Stazione Navale di Vibo Valentia hanno provveduto a contestare ai presunti responsabili l’omesso pagamento del tributo speciale per il deposito in discarica abusiva dei rifiuti solidi, noto come “ecotassa”.
Oltre alla quantificazione del tributo evaso, i Finanzieri hanno richiesto l’applicazione delle sanzioni pecuniarie previste dalla Legge Regionale numero 16 del 28 agosto 2000, per un ammontare totale di circa 2 milioni di euro. Questa scoperta evidenzia l’importanza di vigilare sul corretto smaltimento dei rifiuti e di punire coloro che eludono le disposizioni ambientali, garantendo così la tutela del territorio e della salute pubblica.
A Vibo Valentia sono stati individuati enormi quantitativi di rifiuti illecitamente abbandonati, causando un danno significativo al bilancio regionale. Le indagini condotte sotto il coordinamento della Procura della Repubblica hanno portato alla luce un’area utilizzata come rimessaggio abusivo di imbarcazioni, sottoposta a sequestro penale. Questo ha portato all’individuazione di circa 7 tonnellate di rifiuti pericolosi e non, attribuibili a privati indagati per l’abusivo deposito, e ulteriori 4.500 tonnellate di rifiuti attribuibili alla Società proprietaria.
I militari della Stazione Navale di Vibo Valentia hanno contestato ai presunti responsabili l’omesso pagamento del tributo speciale per il deposito in discarica abusiva dei rifiuti solidi, noto come “ecotassa”. Questo tributo, introdotto dalla legge nel 1995, ha lo scopo di favorire la minore produzione di rifiuti, il recupero di materia prima ed energia e la bonifica di siti contaminati. Inoltre, sono state richieste sanzioni pecuniarie previste dalla Legge Regionale per un ammontare complessivo di circa 2 milioni di euro.
Le indagini hanno permesso di mettere in luce un grave problema di abbandono illecito di rifiuti a Vibo Valentia, che ha causato danni all’ambiente e alle risorse regionali. È fondamentale individuare e punire i responsabili di tali reati ambientali per prevenire ulteriori danni e tutelare il territorio.
La collaborazione tra le autorità giudiziarie e le forze dell’ordine è essenziale per contrastare efficacemente il fenomeno dell’abbandono illecito di rifiuti e proteggere l’ambiente e la salute pubblica. È importante sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza di una corretta gestione dei rifiuti e promuovere comportamenti sostenibili per preservare il nostro territorio per le generazioni future.
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