Maxi risarcimento Lecce: 700 mila euro a vittima di malasanità
Maxi risarcimento Lecce: Era il 1973 quando a Lecce un giovane di 29 anni fu ricoverato in ospedale Fazzi di Lecce per un banale intervento chirurgico. Durante l’intervento il paziente fu sottoposto a una trasfusione di sangue, a seguito della quale contrasse il virus Hbv (dell’epatite B). La malattia si è manifestata solo molti anni dopo ed è stata accertata nel 2005, quando il paziente si è sottoposto ad alcuni accertamenti clinici, e ha poi portato al decesso del 63enne nel novembre del 2007.
Maxi risarcimento Lecce: giustizia dopo oltre 40 anni
La vicenda è stata impugnata dai familiari della vittima, affamati di giustizia e vendetta e che oggi finalmente potranno godersi il risarcimento di circa 700 mila euro stabilito dal Tribunale di Lecce. Di certo, i soldi non serviranno a riportare in vita l’uomo, ma quantomeno giustizia è stata fatta. Il ministero della Salute è stato condannato al pagamento di un maxi risarcimento di circa 700mila euro in favore degli eredi, la moglie e i due figli. La sentenza è stata poi impugnata dal ministero del Salute ed è approdata dinanzi ai giudici della Corte d’appello di Lecce che, nei giorni scorsi, hanno confermato la sentenza già emessa in primo grado, ribadendo il maxi risarcimento nei confronti dei famigliari della vittima.
Gli eredi, afferma l’avvocato della famiglia, hanno agito per il loro danno personale, derivato dalla perdita del rapporto che la vittima aveva con i congiunti. Il danno liquidato, iure proprio ( per diritto proprio), in favore dei congiunti, è pari a circa 600 mila euro oltre spese legali”. “La novità- ha aggiunto il legale- sta nel fatto che a differenza delle altre decisioni è stata emessa una ordinanza ex art. 702 bis dal Tribunale a seguito di rito sommario, (come la nuova procedura consente), in appena due udienze. Infatti, dalla data di iscrizione del ricorso ex art. 702 Bis cpc alla condanna del ministero della Salute non è passato nemmeno 1 anno, contro i 3/4 anni che in genere si registrano per un contenzioso ordinario”.