Meloni alla Camera: “Si intravedono i primi spiragli dal colloquio tra Trump e Putin”

Meloni alla Camera: “Si intravedono i primi spiragli dal colloquio tra Trump e Putin”

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Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha sottolineato l’importanza della compattezza del governo, anche senza la presenza dei ministri in Aula. Durante una seduta ad alta tensione, ha preso le distanze dal Manifesto di Ventotene, scatenando reazioni delle opposizioni e la sospensione della seduta. Meloni ha espresso il suo sostegno agli sforzi di Trump per garantire la pace internazionale e ha parlato della situazione in Ucraina, proponendo l’estensione dell’art.5 della Nato a quel paese. Ha anche evidenziato la preoccupazione per i dazi e l’importanza di evitare una guerra commerciale con gli Stati Uniti.

Alta tensione in aula durante le repliche di Giorgia Meloni alla Camera

Durante le repliche alla Camera, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha sottolineato che la compattezza del governo non dipende dalla presenza dei ministri in Aula, ma dal loro impegno nel lavoro. Ha respinto alcune idee del Manifesto di Ventotene, dichiarando che quella non è la sua visione dell’Europa.

Le opposizioni si sono ribellate alle parole di Meloni e il presidente Fontana ha deciso di sospendere la seduta per un breve periodo. Dopo la ripresa, la discussione è proseguita ma è stata nuovamente interrotta a causa del caos che si era generato in aula.

Riflettendo su temi internazionali, la premier ha espresso il suo sostegno agli sforzi di Trump per garantire una pace stabile. Ha sottolineato la sua posizione neutrale tra Europa e Stati Uniti, affermando di essere sempre a favore dell’Italia e della compattezza dell’Occidente.

La Meloni ha anche affrontato il delicato tema della guerra in Ucraina, esprimendo la necessità di garantire la deterrenza per raggiungere la pace. Ha evidenziato l’importanza di estendere l’art.5 della Nato all’Ucraina come soluzione efficace per favorire la sicurezza nella regione.

Alta tensione in Parlamento durante le repliche di Giorgia Meloni

Nel corso delle repliche alla Camera, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha sottolineato che la compattezza del governo non dipende dalla presenza dei ministri in Aula. Ha ribadito che è più importante che i ministri svolgano il proprio lavoro piuttosto che fare compagnia a lei durante le sedute.

La seduta è stata caratterizzata da momenti di alta tensione quando Meloni ha preso le distanze dal Manifesto di Ventotene, affermando che “questa non è la mia Europa”. Le opposizioni si sono ribellate e il presidente ha sospeso la seduta, che è stata successivamente ripresa per le dichiarazioni di voto, ma è stata nuovamente interrotta a causa della continua bagarre.

Durante le sue parole, la Premier ha espresso il suo sostegno agli sforzi di Trump per garantire una pace giusta e duratura. Ha sottolineato di stare sempre con l’Italia, sostenendo la compattezza dell’Occidente. Ha inoltre affrontato il tema della guerra in Ucraina, dichiarando la necessità di garantire la deterrenza per raggiungere la pace.

Sul fronte dei dazi, Meloni ha evidenziato che rappresentano un problema per l’Italia e ha riflettuto sulla migliore reazione da adottare per evitare una possibile guerra commerciale. Ha concluso affermando che la questione dei dazi sui beni potrebbe creare più problemi di quanto si pensi come riflesso della politica commerciale internazionale.

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