Meloni: “Attacchi ingiustificati nella ricerca della verità sulla Strage di Bologna”
Il 2 agosto del 1980 è una data che segna uno dei capitoli più bui della storia italiana: la strage di Bologna. Quel giorno il terrorismo colpì la Nazione con tutta la sua ferocia, lasciando dietro di sé una scia di morte e distruzione. Gli attentati furono attribuiti a esponenti di organizzazioni neofasciste, e ancora oggi, 44 anni dopo, l’Italia intera si stringe alla città di Bologna e alle famiglie delle vittime.
La ferita causata da quel terribile attentato è ancora viva nel cuore di tutti coloro che lo hanno vissuto, e il dolore delle famiglie delle vittime è tangibile. È importante che non dimentichiamo mai le tragedie del passato e che continuiamo a cercare la verità su quanto accaduto. La tenacia e la determinazione delle famiglie delle vittime nel chiedere giustizia è encomiabile e merita il nostro sostegno e la nostra gratitudine.
Il lavoro per arrivare alla verità sulle stragi che hanno insanguinato l’Italia nel Dopoguerra è un impegno che coinvolge tutte le istituzioni dello Stato. Il Governo attuale, insieme alle Amministrazioni precedenti, sta lavorando per declassificare gli atti e portarli all’Archivio centrale dello Stato. È un passo importante verso la verità e la giustizia.
Il premier Giorgia Meloni ha espresso la sua solidarietà alle vittime della strage di Bologna e alle loro famiglie. Ha anche condannato gli attacchi ingiustificati rivolti a lei e al Governo in questo giorno di commemorazione. Accusare il governo attuale di avere le radici dell’attentato nella destra di governo o di essere influenzato dalla loggia massonica P2 è grave e pericoloso.
In un clima di crescente odio e diffidenza, è importante tornare a un dialogo costruttivo e rispettoso. La democrazia italiana è solida e matura grazie ai sacrifici di tanti, e dobbiamo preservarla evitando divisioni e accuse infondate. È fondamentale che tutti tornino a una cornice di normale dialettica per il bene della Nazione e per la sicurezza di tutti.
Le parole e i gesti che vengono utilizzati oggi rischiano di alimentare ulteriormente l’odio e la discordia. È necessario un appello alla riflessione e alla calma, per evitare che la situazione sfugga di mano e che il clima di tensione attuale si faccia sempre più insostenibile. Sostenere la democrazia richiede un impegno costante da parte di tutti noi, e dobbiamo lavorare insieme per preservarla e mantenerla forte.