Meloni critica il Cio per il caso Khelif-Carini: “In disaccordo con la loro decisione”

Meloni critica il Cio per il caso Khelif-Carini: “In disaccordo con la loro decisione”

Parigi (Francia) (Italpress) – La premier Giorgia Meloni ha espresso il suo disaccordo con la decisione del Cio riguardo alla partecipazione della pugile algerina Imane Khelif, sottolineando che si era opposta già nel 2021 quando il regolamento era stato modificato. Durante la sua partecipazione a Casa Italia a Parigi, Meloni ha rivelato di aver presentato una mozione per evidenziare le possibili conseguenze di permettere a atleti con livelli elevati di testosterone di competere in gare femminili. Questo tema solleva questioni di equità, sicurezza e diritti delle donne, secondo la premier.

La presenza di caratteristiche genetiche maschili in atleti come Imane Khelif solleva delle preoccupazioni riguardo alla fair play nello sport. Meloni ha sottolineato che non si tratta di discriminare, ma di garantire che le atlete possano competere su un piano di parità.

Il rispetto dei diritti degli atleti femminili è un punto centrale nella visione di Meloni, che ritiene che atleti con caratteristiche genetiche maschili non debbano essere ammessi alle competizioni femminili. La premier ha difeso la sua posizione, sottolineando che estremizzare alcune tesi potrebbe mettere a rischio i diritti delle donne nello sport.

Meloni ha ringraziato Angela Carini per il suo coraggio nel confrontarsi con una situazione difficile come quella vissuta contro Imane Khelif. Il ritiro della Carini dopo soli 46 secondi è stato un momento di sconfitta per tutti coloro che speravano di vederla combattere con determinazione e passione.

Il coinvolgimento emotivo di Meloni si è manifestato nella sua ammirazione per la determinazione mostrata da Angela Carini, nonostante le difficoltà incontrate sul ring. La premier ha sottolineato che oltre alla dedizione e al carattere, è importante garantire che le competizioni sportive siano equilibrate e rispettose delle differenze biologiche tra uomini e donne.

Il caso di Imane Khelif ha portato alla ribalta la questione della partecipazione degli atleti transgender alle competizioni sportive, mettendo in discussione il concetto stesso di equità. Meloni ha sottolineato la necessità di trovare un equilibrio tra inclusività e tutela dei diritti delle donne nello sport.

La premier ha concluso ribadendo il suo impegno a difendere i diritti delle atlete e a garantire che le competizioni sportive siano basate su regole e criteri equi per tutti i partecipanti. La sua posizione rimane ferma nel sostenere che atleti con caratteristiche genetiche maschili non debbano essere ammessi a competizioni femminili, al fine di preservare l’integrità e l’equità nello sport.

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