Merkel accetta di fissare tetto massimo di rifugiati da accogliere

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Angela Merkel ha accettato di fissare un tetto annuale sul numero di rifugiati da accogliere in Germania,trovando così un accordo col l’ala bavarese della democrazia cristiana fortemente conservatrice.
Un’intesa è stata raggiunta nel corso di un incontro tra i rappresentanti del partito della Merkel, la CDU, e i bavaresi della CSU. È questo un primo passo in vista della prosecuzione del negoziato con le altre forze politiche per la formazione di un governo di coalizione dopo il risultato elettorale del 24 settembre.

Tetto massimo di 200 mila persone

Il tetto individuato sarebbe di 200 mila persone ogni anno accolte per motivi umanitari. Inoltre, i richiedenti asilo potranno in futuro essere alloggiati in centri ad hoc in attesa che le pratiche vengano completate, mentre oggi vengono suddivisi in diversi punti d’appoggio in tutto il paese. Raggiunta l’intesa con la CSU ora la Merkel svilupperà i contatti con liberali e verdi accreditati per la formazione del governo, dopo la decisione dei socialdemocratici di non ripetere la scelta della «grosse koalition». Tutto da verificare l’atteggiamento dei Verdi sostenitori di una politica migratoria aperta.
La Germania ha accolto più di un milione di migranti tra il 2015 e il 2016. Durante la campagna elettorale la cancelliera tedesca ha dovuto rivedere le sue posizioni sulla politica della porta aperta.

“Vogliamo arrivare al risultato che il numero delle persone accolte per ragioni umanitarie non superi le 200 mila l’anno”, si dice nel testo concordato da entrambe le parti che sarà presentato durante una conferenza stampa lunedì 9 ottobre. Il compromesso è il risultato di una trattativa durata diverse ore tra i leader delle due formazioni, Angela Merkel e Horst Seehofer, che negli ultimi anni hanno avuto un rapporto molto combattuto proprio sui temi dell’accoglienza.

Accordo necessario per la formazione del nuovo governo

Il 24 settembre Angela Merkel aveva vinto le elezioni politiche in Germania e aveva quindi ottenuto il suo quarto mandato consecutivo da cancelliera. La vittoria del suo partito moderato – l’Unione Cristiano-Democratica (CDU) – era stata più contenuta del previsto, con un risultato tra i peggiori degli ultimi 60 anni. Subito dopo la diffusione dei risultati, Angela Merkel aveva ammesso di avere sperato «in un risultato migliore» e aveva detto che durante il nuovo mandato avrebbe fatto il necessario per capire «le preoccupazioni, le ansie e le paure» degli elettori che avevano scelto di votare AfD, in modo da poterli riportare in futuro nell’elettorato della CDU e dell’Unione Cristiano-Sociale di Baviera.

La CSU aveva poi direttamente accusato Angela Merkel di essere responsabile, con la sua politica di apertura, del crollo dei voti dei conservatori e dello spostamento dei consensi verso la destra nazionalista anti-immigrazione. Fin da subito era dunque stato chiaro che un compromesso sulla politica migratoria sarebbe stato il presupposto fondamentale per la formazione del futuro governo di coalizione.

La Cancelliera – dopo aver dichiarato per molto tempo di essere contraria all’introduzione di un limite dei migranti in Germania – ha ora accettato di fare comunque una significativa concessione all’ala destra della sua famiglia politica: quella di introdurre non un limite massimo (espressione che non comparirebbe nella bozza dell’accordo raggiunto), ma un obiettivo annuale sul numero delle richieste da accettare.

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