Truffati anziani genitori a Messina, soldi per figlio morto da 25 anni
Messina: truffati anziani genitori di un ragazzo scomparso nel 1993. Domenico Pelleriti scomparve a soli vent’anni, vittima delle azioni della mafia di Barcellona Pozzo di Gotto. Per 15 anni un uomo ha fatto credere ai genitori che il figlio fosse vivo e nascosto al nord Italia. Gli ha estorto più di 200 mila euro.
Messina: truffati anziani genitori, il figlio era scomparso nel 1993
Messina: truffati anziani genitori. Tutto ha inizio nel 1993, quando Domenico Pelleriti, un giovane ladro di auto di un paesino in provincia di Messina, scomparve. Il ragazzo è stato una delle tante vittime della “lupara bianca” della mafia di Barcellona Pozzo di Gotto.
Il suo corpo non è stato mai ritrovato. Un uomo senza scrupoli, Francesco Simone, ha pensato bene di approfittare del dolore dei genitori, due braccianti agricoli, per estorcergli tutto ciò che possedevano.
Per tutti questi anni anni gli ha fatto credere che il figlio fosse ancora vivo, nascosto al nord Italia dalla mafia, e che necessitava di soldi per cure mediche. L’ex fidanzata di Simone ha confessato tutta la vicenda ai carabinieri della Stazione di Montalbano Elicona, che lo hanno arrestato. Il Gip del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Simone, indiziato del reato di truffa aggravata.
Messina: l’inquietante testimonianza della donna
A raccontare l’inquietante vicenda che si è consumata per più di dieci anni è stata l’ex fidanzata di Francesco Simone. Conclusa la loro relazione, la donna si è presentata dai carabinieri e ha raccontato tutti i dettagli della macabra vicenda. Domenico Pelleriti era stato punito perchè aveva rubato l’auto di un commerciante che pagava il pizzo e che quindi doveva essere protetto dalla mafia.
I boss del barcellonese lo torturano per costringerlo a confessare il furto, gli scavarono una fossa e gli spararono due colpi alla testa. I suoi resti non vennero mai ritrovati. Francesco Simone estorceva, con cadenza quasi quotidiana, soldi ai genitori facendogli credere che il figlio fosse ancora vivo. Era addirittura arrivato a camuffare la voce al telefono, fingendo di essere Domenico. I genitori, già in condizioni economiche precarie, sono stati costretti a vendere la casa e altri oggetti di valore, pur di dare soldi all’uomo. Ridotti sul lastrico, gli anziani genitori erano arrivati addirittura ad impossessarsi dei risparmi della nipote. E’ riuscito ad estorcergli più di 200 mila euro.
A rivelare la fine di Domenico Pelleriti è stata l’inchiesta Gotha VI dei carabinieri. Dalle indagini, sono emerse più di 11 consegne di denaro a Francesco Simone. Come se non fosse abbastanza, l’uomo si recava personalmente a casa dei due anziani. Quando non poteva andare, faceva lasciare il denaro nelle cassette della posta di una casa cantoniera.