Milan-Donnarumma, è crisi: Raiola chiede l’annullamento del contratto

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Torna in discussione il contratto di Donnarumma. Il portiere numero 99, secondo quanto detto ieri dal suo agente avrebbe subito “violenza morale” per firmare il rinnovo con il Milan. Il Corriere della Sera scrive: “Il clan del procuratore di Donnarumma (Raiola, ndr) invoca l’annullamento del contratto firmato in estate appellandosi a una presunta violenza morale che il ragazzo avrebbe subito”.

Il contratto del giovane portiere lo lega ai rossoneri fino al 30 giugno 2021, con un ingaggio da 5,5 milioni di euro (bonus esclusi) a stagione. Nell’accordo era prevista una “doppia” clausola rescissoria: 70 milioni in caso di qualificazione in Champions, altrimenti 40. La clausola, però, non è mai stata sottoscritta da Donnarumma e Raiola e non è stata depositata in Lega: ciò significa che è come se non esistesse. Il Milan quindi è del tutto padrone di scegliere a che cifra far eventualmente partire il portiere rossonero, ma potrebbe portare ad un braccio di ferro con il suo procuratore Mino Raiola.

Le ragioni di Raiola

Secondo l’agente di Donnarumma, “Gigio” avrebbe firmato il contratto con i rossoneri dopo essere stato oggetto di “pressioni psicologiche” e quindi senza una serenità mentale utile a prendere la decisione con coscienza. Se dimostrato, oggi potrebbe considerarsi un vizio del consenso, ai sensi dell’articolo 1435 del codice civile e determinerebbe l’annullabilità del contratto. A Milano non hanno preso davvero in considerazione l’accusa di Raiola, ricordando che il giovane è passato da un contratto di 100 mila euro a uno di 11 milioni di  euro lordi. Quel giorno, il rinnovo avvenne in condizioni inusuali: Raiola non era presente e l’avvocato Rigo, per protesta, lasciò la stanza prima della firma. I manager del portiere, insomma, non furono felici del prolungamento del “matrimonio”.

Resta da capire se dalle mail si passerà a una vera causa. Di sicuro Raiola è già al lavoro per trovare una sistemazione al suo assistito e portarlo via a costo zero facendo valere i termini del vecchio contratto con scadenza al 30 giugno 2018.

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