Minacce a giornalisti, allarme in crescita: quest’anno già 256 episodi
In Italia già 256 minacce a giornalisti nei primi nove mesi del 2017. Lo rivela Ossigeno per l’informazione (Osservatorio promosso da Federazione nazionale della stampa e Ordine nazionale dei giornalisti), attraverso il portale Inpgi. Un dato che sale a 321 se si contano i casi accaduti negli anni precedenti e denunciati nel 2017. Numero che sale a 3406, dal 2006 ad oggi. Con un’impunita’ totale e una concentrazione del 40% dei casi a Roma e dintorni.
In Sicilia 8 vittime dagli anni ’60
Sono 28 i cronisti uccisi, dagli anni ’60 a oggi, dei quali otto in Sicilia. Secondo i dati Unesco, “in 9 casi su 10 i responsabili sono impuniti. Il 93% degli uccisi sono cronisti locali, solo il 7% erano inviati all’estero o corrispondenti di guerra”. Lo dice il direttore di Ossigeno, Alberto Spampinato, e il segretario Giuseppe F. Mennella.
Si contano “5.900 querele l’anno, quasi il 90% infondate, per 54 milioni di euro di spese stimati”. E l’impunita’ per chi ostacola l’attivita’ del giornalista e’ quasi totale: “solo all’1% la giustizia riconosce lo status di vittime”.
Minacce, maglia nera al Lazio
Al 14% delle vittime viene riconosciuto il reato di minaccia e il 5% di violenza privata e diffamazione, ma solo al 60% anche il pagamento delle spese processuali. Il Lazio e’ la regione italiana con il maggior numero di gravi attacchi a giornalisti e blogger: sono 625 i casi segnalati dal 2011 al 2017 su 2602 in tutta Italia, ovvero il 24% del totale.
Maglia nera al Lazio anche per il numero delle querele, con un +8% l’anno di nuovi procedimenti. Per il direttore generale della Fieg, Fabrizio Carotti, “il tema della libertà di stampa” deve prevedere soluzioni di tutela “anche per chi e’ in situazioni di maggiore debolezza contrattuale”, per Ossigeno occorre porre rimedio a vuoti legislativi.