Modena, foto hot di minorenni da una chat di whatsapp finiscono in rete
Una sessantina di ragazzine che frequentano le superiori nel Modenese hanno riempito una chat di Whatsapp di centinaia di foto hot di se stesse ritratte in pose sexy, seminude o addirittura nude, in atteggiamenti provocanti.
Ma qualcuno deve averle tradite perchè le fotografie e i video del gruppo di adolescenti, e ora sono in rete, viste e forse condivise da chissà quante persone.
Chi ha divulgato le immagini…
Si tratta di centinaia di selfie hot in una chat di WhatsApp che doveva restare privata. Protagoniste e vittime sono una sessantina di liceali di Modena e Reggio Emilia. La vicenda nasce in estate quando le minorenni decidono di creare con l’App per smartphone un contenitore segreto di immagini, dove si ritraggono nude. Ma il contenuto della chat “segreta” ha cominciato a circolare nei giorni scorsi tra i liceali modenesi.
Le 60 protagoniste hanno scoperto che tutto il materiale, foto e video, era finito sul web. Hanno puntato il dito contro il fidanzato di una, il quale ha ammesso di aver scaricato le immagini, salvandole sul pc, ma giurando di non averle mai messe in rete, dando la colpa all’opera di hacker.
Per rimuovere le foto serve le denunce
Un altro fidanzato di una 17enne, venuto a conoscenza della storia, ha contattato l’associazione anti pedofilia La Caramella Buona, ma servono denunce da parte delle vittime per procedere alla rimozione del materiale. Il problema è che senza la denuncia dei genitori delle minorenni, bloccare quel link con le foto è praticamente impossibile. Solo che le giovani ragazze hanno paura di confidare a papà e mamma quello che hanno fatto. Si vergognano. “Ho capito di aver fatto una leggerezza. Ora non dormo, non dormiamo più”, ha detto una delle ragazzine.
Le sessanta ragazze “non sono criminali – naturalmente i criminali sono coloro che diffondono quelle immagini”, conferma Roberto Mirabile, giornalista e presidente della Caramella Buona, “ma certo sono vittime della propria superficialità, del ritenere di doversi fare apprezzare per il proprio corpo e non per la propria testa, e soprattutto si sono fidate di altre ragazze”, con cui, visto l’alto numero di partecipanti di quella chat, non potevano essere in stretta confidenza. “E’ incredibile come queste giovani non capiscano che non ci si può fidare di amichette e fidanzati che oggi, a 17 anni, lo sono e domani chissà, ma che detengono in mano delle mine vaganti” che riguardano la privacy e la dignità delle persone.
Mirabile, attraverso quel 17enne avveduto che ha pensato subito di contattare la onlus antipedofilia, ha potuto parlare con una delle giovani coinvolte. “Fra oggi e domani, assieme ai genitori, presenterà denuncia alla polizia postale e così si potrà iniziare a cancellare quei file. Ogni minuto perso favorisce l’enorme divulgazione di quelle foto”.