Morta bimba centenaria, Lucy aveva soltanto otto anni
Morta bimba centenaria, è successo in Irlanda dove Lucy, una bimba di otto anni affetta dalla sindrome di Hutchinson-Gilford, ha chiuso gli occhi per sempre.
I genitori, Stephanie e David Parke di Ballyward, hanno visto la loro figlioletta crescere consapevoli che la sua esistenza sarebbe stata molto breve.
La malattia le era stata diagnosticata poco dopo la nascita. Comunemente nota come “progeria” è una sindrome molto rara e colpisce una persona su quattro milioni. Il corpo di chi nasce con questa malattia, ancora incurabile, cresce otto volte più velocemente degli altri.
La bambina col difetto genetico aveva un’aspettativa di vita non superiore ai vent’anni, una stima vicina a tutti gli altri casi al mondo.
Ad oggi solo cento casi sono stati documentati, già lo scorso aprile il mondo si era fermato per la morte di Ontlametse, una ragazzina africana di 18 anni.
Morta bimba centenaria: le parole dei genitori
«Abbiamo perso la nostra preziosa. La nostra piccola ha smesso di lottare, il suo corpo era ormai debole, ma il suo cuore era forte e il suo amore per la vita e il suo meraviglioso sorriso ci hanno resi orgogliosi di essere i suoi genitori. L’ultimo anno è stato duro e ora abbiamo il cuore in mille pezzi. Continuiamo a piangere, ma sappiamo che ora sei in Paradiso e ti siamo davvero grati per tutto ciò che ci hai insegnato, per gli abbracci, le risate e i sorrisi che ci hai regalato. Gli ultimi otto anni sono stati incredibili, grazie Lucy e grazie Dio, ci mancherai ogni singolo giorno» ha detto la mamma Stephanie nel suo post di Facebook in cui ha salutato la figlia.
“Era bellissima sotto ogni aspetto, ha combattuto coraggiosamente contro gli effetti che la progeria aveva sul suo piccolo corpo negli ultimi otto anni. Sono così felice di aver incontrato questa stupenda bambina e condivido il dolore di Stephanie e David. Lucy ora è libera dal dolore e dalla limitazione della malattia, ma vi chiedo di pregare per la sua meravigliosa famiglia che è devastata dalla sua morte” ha detto Catherine Campbell, la donna aveva intervistato Stephanie per il suo libro “When We Can not, God Can”.
Una perdita toccante, la piccola Lucy era diventata il simbolo della lotta contro la sindrome di Hutchinson-Gilford e anche se intrappolata in un corpo centenario, altro non era che una bimba di otto anni con la stessa voglia di scoprire il mondo delle sue coetanee.