“Morte dignitosa a Riina”, è polemica: l’Italia si divide
Totò Riina potrebbe essere scarcerato. La Cassazione ha accolto, per la prima volta, la richiesta di differimento della pena o la detenzione domiciliare, presentata dal suo legale Luca Cianferoni.
“Diritto a una morte dignitosa”
Il “diritto a morire dignitosamente” è la motivazione che ha spinto la Cassazione ad aprire sulla scarcerazione del capo dei capi. Fermo restando lo “spessore criminale” del boss di Cosa Nostra, secondo la Suprema Corte, va verificato se Riina possa considerarsi ancora pericoloso. La decisione ora spetta al tribunale di sorveglianza di Bologna.
Un anno fa il “no” del tribunale di Bologna
Solo un anno fa il “no” del tribunale, che aveva respinto la richiesta del legale di Riina, in quanto aveva ritenuto che non vi fosse incompatibilità tra le sue condizioni fisiche e la detenzione in carcere. Adesso il riesame, anche sulla base di un nuovo aspetto, che la Cassazione ha sottolineato: il giudice deve verificare e motivare “se lo stato di detenzione carceraria comporti una sofferenza e un’afflizione di tale intensità” da andare oltre la “legittima esecuzione di una pena”.
Le polemiche
La diffusione della notizia ha scatenato le polemiche. Da ogni parte politica, come dal mondo dell’associazionismo antimafia, sono state pronunciate parole di forte dissenso.
Per Don Luigi Ciotti “c’è un diritto del singolo, che va salvaguardato, ma c’è anche una più ampia logica di giustizia di cui non si possono dimenticare le profonde e indiscutibili ragioni”. La presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi dichiara: “In carcere è curato. Non è necessario trasferirlo altrove, men che meno agli arresti domiciliari, dove andrebbero comunque assicurate eccezionali misure di sicurezza e scongiurato il rischio di trasformare la casa di Riina in un santuario di mafia”. Anche l’ex magistrato Antonio Ingroia,interviene sulla vicenda, affermando che quello che è stato lanciato è un “segnale estremamente ambiguo”, sia per i mafiosi che per i cittadini italiani.