Morto Angelo Guglielmi, fu lo storico direttore di Rai3
DIBATTITO ‘ L’INFORMAZIONE E LA TV-REALTA ” AL TEATRO MORLACCHI DI PERUGIA IN OCCASIONE DI ‘ IMMAGINARIO FESTIVAL ‘, ANGELO GUGLIELMI EX DIRETTORE DI RAI 3.
(PERUGIA – 2010-11-19, Marco Giugliarelli / Fotogramma/giacominofoto) p.
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la foto e’ utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e’ stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate
ROMA – E’ morto nella notte a Roma Angelo Guglielmi, storico direttore di Rai3.
Nato ad Arona il 2 aprile del 1929, dopo aver ottenuto nel 1951 la laurea in lettere all’Università di Bologna insegna per qualche anno nelle scuole medie di Cento e Ferrara, nel 1954 supera il concorso per entrare alla Rai, dal 1976 al 1987 fu capostruttura di Rai1.
Tra i programmi da lui ideati si ricorda Bontà loro, storica trasmissione condotta da Maurizio Costanzo.
Prima di divenire direttore di Rai3, è stato a capo del Centro di produzione Rai di via Teulada in Roma.
Scrive per Paese Sera e per il Corriere della Sera, nonchè su numerose riviste e fonda il collettivo letterario neo-avanguardista Gruppo 63 con Umberto Eco ed Edoardo Sanguineti.
Dal 1987 al 1994 ricopre la carica di secondo direttore di Rai3: rilevata da Giuseppe Rossini, la trasforma in un canale dinamico e innovativo, introducendo per primo in Italia il concetto di Tv verità.
Sotto la sua direzione nascono programmi cult come Telefono giallo, Samarcanda, Linea rovente, Un giorno in pretura, La Tv delle ragazze, Blob, Chi l’ha visto?, Mi manda Lubrano (poi divenuto Mi manda Raitre), Io confesso, Magazine 3, Avanzi, Ultimo minuto, Quelli che il calcio (passato nel 1998 su Rai2), Da Storia Nasce Storia, Tunnel e Storie maledette, e vengono lanciati personaggi come Corrado Augias, Michele Santoro, Donatella Raffai, Roberta Petrelluzzi, Serena Dandini, Fabio Fazio, Piero Chiambretti, Giuliano Ferrara, Daniele Luttazzi e Franca Leosini.
Di Guglielmi fu l’idea di mettere in bianco e nero e fra virgolette rosse le annunciatrici dei programmi.
Svolge in tutti questi anni l’attività di critico letterario (soprattutto su l’Espresso) e diventa uno dei più temuti critici della nuova narrativa italiana.
Dal 1995 al 2001 è presidente e amministratore delegato dell’Istituto Luce.
Dal 2004 al 2009 venne chiamato da Sergio Cofferati nella giunta comunale di Bologna in qualità di assessore alla cultura.
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-foto agenziafotogramma.
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