È morto Gianni Boncompagni, la Tv italiana a lutto

È morto Gianni Boncompagni, la Tv italiana a lutto

Muore Gianni Boncompagni all’età di 84 anni. Con lui se ne va un pezzo della storia della radiotelevisione italiana.

Autore di molte trasmissioni

Autore e conduttore di programmi cult come “Alto Gradimento”, “Bandiera Gialla” per la radio. Per la televisione di “Pronto, Raffaella?”, “Domenica In”, “Non è la Rai” e “Carramba”, Boncompagni si è spento nel giorno di Pasqua a Roma all’età di 84 anni. A darne l’annuncio sono state le figlie Claudia, Paola e Barbara: “Dopo una lunga vita fortunata, circondato dall’affetto della famiglia e degli amici se ne è andato papà, uomo dai molti talenti e padre indimenticabile”.

La vita

Figlio di un militare e di una casalinga, Boncompagni (il cui vero nome era Giandomenico) era nato ad Arezzo il 13 maggio 1932. A diciotto anni si trasferisce in Svezia dove rimane per dieci anni, diplomandosi all’Accademia svedese di grafica e fotografia.

Grande appassionato di musica, con un debole per la classica (in una intervista aveva dichiarato: “Quando morirò, l’unica cosa che mi mancherà sarà la musica classica: quando uno è morto non la può sentire”), inizia l’attività di conduttore per la radio svedese. Nel frattempo mette si sposa. La moglie la moglie lo lascia, Boncompagni si prende cura delle tre figlie, con le quali torna in Italia.

L’inizio della carriera

Nel 1964 vince il concorso Rai per programmatore di musica leggera. È il punto di partenza per una carriera straordinaria. Puntellata negli anni Sessanta e Settanta dal successo con Renzo Arbore dei programmi radiofonici “Bandiera gialla” e “Alto gradimento”. Nel 1977 debutta in tv con “Discoring”, uno dei primi programmi destinato al pubblico dei giovani che rimarrà in palinsesto fino al 1989. In seguito Boncompagni firma come autore e regista una serie di trasmissioni di successo a conduzione femminile: “Pronto, Raffaella?” (1984), condotto da Raffaella Carrà, e “Pronto, chi gioca?” (1985), che lancia la carriera televisiva di Enrica Bonaccorti. Dall’87, per tre anni, gli viene affidata l’ideazione e la realizzazione di “Domenica In”, trampolino di lancio per un altro personaggio femminile: Marisa Laurito.

A Mediaset

Nel 1991 passa a Mediaset, dove realizza “Primadonna” condotto da Eva Robin’s e soprattutto “Non è la Rai”, con Enrica Bonaccorti e Antonella Elia. Il programma rimane in palinsesto fino al 1995, contribuendo a lanciare il personaggio di Ambra Angiolini (“Un animale da palcoscenico, ha veramente una marcia in più”), allora minorenne.

Ambra è solo una delle ragazze uscita della fucina del programma pomeridiano che contribuì a lanciare tante ragazze. Alcuni nomi: Claudia Gerini , Laura Freddi, Isabella Ferrari, Nicole Grimaudo, Miriana Trevisan , Alessia Merz.

Autore di molte canzoni

Padre della tv leggera, intelligente e imprevedibile, Boncompagni firma anche celebri hit musicali. Come “Ragazzo triste” di Patty Pravo e “Il mondo”, successo mondiale lanciato nel 1965 da Jimmy Fontana, nonché tutte le hit della Carrà, da “Tuca tuca” a “Tanti auguri”. E ancora “A far l’amore comincia tu” . Negli ultimi tempi Boncompagni si era allontanato dal mondo della tv: «Oggi guardo molto Sky, Maurizio Crozza su La7, History Channel o i film. Sulla Rai solo “L’eredità”, forse perché mi sento molto bravo nel dare le risposte. Ma la tv in generale verrà vista sempre meno, anzi nei prossimi dieci anni scadrà. A guardarla ormai sono solo donne anziane semianalfabete, quelle che votano Berlusconi. I ragazzi non sanno neanche cosa sia. La tv di oggi è Internet, con tutto quello che comporta».

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